Milano, 26 feb. (LaPresse) – Potrebbe essere sciolto già a settembre il patto di controllo di Mediobanca. Secondo quando si apprende da fonti vicine ai soci di Piazzetta Cuccia, entro fine settembre vanno infatti presentate le eventuali disdette da parte dei pattisti, come previsto dall’accordo raggiunto nell’ottobre 2014 che raggruppò i soci che complessivamente detengono il 31,4% del capitale della banca. Tale accordo prevedeva che già alla fine di quest’anno, se la soglia di capitale fosse scesa sotto il 25%, si sarebbe proceduto allo scioglimento automatico. Da quanto si apprende questo scenario non viene più escluso, poiché alcuni soci italiani hanno espresso incertezze sulla loro eventuale permanenza. Decisiva sarà quindi la riunione che i soci del patto terranno a settembre prima dell’assemblea chiamata a votare e approvare il bilancio dell’esercizio 2014-2015. Se in quella sede fossero già pervenute disdette tali da far scenere la composizione del patto sotto il 25%, non scatterebbe a fine 2015 l’automatico rinnovo fino alla scadenza naturale degli accordi che è fissata al 31 dicembre 2017. Intanto oggi, in Piazzetta Cuccia, si è tenuta la prima riunione informale tra i consiglieri e il management. Si tratta della prima di una serie di riunioni per portare ad una modifica dello statuto di Mediobanca per rispondere alle modifiche richieste da Banca d’Italia. Il confronto è stato “intenso ma sereno”, riportano fonti vicine ai soci, ed è nuovamente emerso l’orientamento di ridurre a 15 il numero dei soci e a 3 il numero di manager presenti nel consiglio stesso. Inoltre il presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro, qualora tali modifiche dovessero essere approvati dall’assemblea dei soci di ottobre, lascerà la presidenza del comitato esecutivo, come richiesto da via Nazionale. I candidati più probabili tra i manager presenti in consiglio ad essere confermati l’attuale a.d., Alberto Nagel, e Francesco Saverio Vinci. La prossima riunione di questo organo informale non è stata ancora calendarizzata ma dovrebbe svolgersi dopo il consiglio di amministrazione di marzo.

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