Roma, 28 set. (LaPresse) – Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli è stato fortemente contestato con fischi e grida all’assemblea dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance). I costruttori denunciano l’inerzia del governo verso il settore, mentre il ministro rimanda le accuse al mittente: “Sono state due persone a contestare il ministro, due di numero”, ha smorzato Matteoli attraverso il suo portavoce, facendo sapere comunque di capire “lo stato d’animo di quelli che contestano perchè si trovano in una situazione difficile e noi questo lo sappiamo. Se fossimo stati in condizione di andare da queste persone e offrire loro un miliardo di euro – ha aggiunto – saremo state le persone più felici di questo mondo, ma i soldi purtroppo non ci sono”.

“Il ministro è miope e non si accorge che i problemi della nostra categoria stanno diventando insostenibili”, ha ribattuto il presidente dei giovani dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), Alfredo Letizia, parlando a LaPresse. “Già un anno fa – ha aggiunto – si presentò all’assemblea senza soluzioni, ma in quell’occasione preferimmo alzarci senza fare troppo rumore, stavolta invece abbiamo voluto dare un segnale forte”.

“Per l’ennesima volta – ha sottolineato Letizia – sono state fatte delle promesse che chissà se vedranno la luce: l’intervento del ministro è stato poco interessato alle difficoltà di oggi dato che non ha citato nessun provvedimento urgente, niente di niente”. I giovani dell’Ance contano 1.700 iscritti in tutta Italia e il loro presidente sottolinea come “durante ogni riunione tutti mi chiedono soluzioni a cui non posso dare risposte perchè non ci sono finanziamenti”.

Per Letizia “se si dice che non ci sono i soldi è come se si dicesse che la categoria è un malato terminale di cancro e viene fatto morire”. Tra le ragioni della contestazione, spiega il presidente, “l’assenza totale di finanziamenti. Non puoi fare una manovra sulle infrastrutture senza soldi, nè il Governo si può nascondere dietro il partenariato pubblico-privato perchè le banche hanno bisogno di rassicurazioni quando decidi di avviare un progetto”.

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