Bruxelles ribadisce: "Il debito pubblico rimane una vulnerabilità cruciale". La risposta dell'Italia arriverà, come previsto, il 13 novembre

Nuova lettera dell'Ue al Mef sulla manovra. Nella missiva, inviata da Marco Buti, direttore generale per gli affari economici e finanziari della commissione Ue, al direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera, Bruxelles punta il dito contro il debito troppo elevato e l'impossibilità di ridurre il suo rapporto con il Pil seguendo le politiche economiche proposte dal governo. "L'ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 – si legge – è in netto contrasto con l'aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio. Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del PIL nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell'Italia". 

"Il debito pubblico italiano – sottolinea Buti – rimane una vulnerabilità cruciale". "L'Italia ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del PIL, confermando così che l'Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017. Il DPB 2019 prevede una leggera diminuzione del rapporto debito/PIL dal 131,2% del PIL nel 2017 al 130,9% nel 2018 e al 130,0% nel 2019. La diminuzione del rapporto debito/PIL è poi attesa continuare, fino al 126,7% del PIL nel 2021. Nonostante la riduzione prevista del rapporto debito/PIL, non si prevede che l'Italia soddisfi prima facie il parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2018 e nel 2019 sulla base del DPB 2019. Un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini. Date le dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel suo complesso".

Alle perplessità dell'Ue il ministero dell'Economia replicherà, come previsto, il 13 novembre: "La risposta del Mef, alla luce della quale si giustificherà la traiettoria di discesa del rapporto Debito/PIL indicata nel DPB, sarà inviata a Bruxelles rispettando la scadenza indicata", si legge in un comunicato inviato da via Venti Settembre.

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