Roma, 23 gen. (LaPresse) – Stretta sulla cassa integrazione, limitata a quella ordinaria, flessibilità più costosa e contratto modellato sull’età lavorativa. La riforma del mercato del lavoro, a cui sta lavorando il Governo, prende forma attraverso le prime linee guida trapelate dal tavolo di confronto tra l’esecutivo e le parti sociali che si è svolto oggi a palazzo Chigi. Un primo faccia a faccia visto che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, si è riservata di presentare alle parti un documento più dettagliato entro la settimana. Di sicuro, hanno riferito i sindacati, saranno quattro i capitoli su cui verterà la trattativa: tipologia contrattuale, apprendistato, flessibilità e ammortizzatori sociali. E’ stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, in apertura di riunione prima di volare a Bruxelles, a sottolineare la necessità di una riforma “strutturale” e “in tempi brevi”, seppur non sotto la forma di un decreto legge.

Fornero, da parte sua, ha ribadito che ci sarà una legge ad hoc, ma il confronto non dovrà durare più di 3-4 settimane, sottolineando che la riforma è “ambiziosa” e necessita di un largo consenso. Novità per le modalità con cui si svolgeranno i prossimi incontri, che prevederanno anche l’utilizzo del web per il confronto tra i documenti che le parti redigeranno in risposta all’input del Governo. Ed è proprio su questo che i sindacati hanno avanzato le loro perplessità. Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, chiede un confronto “sostanziale” perchè, dice, “non siamo alunni che fanno i compiti a casa e poi c’è la professoressa che, con la matita blu e rossa, corregge il compito”. Una posizione condivisa anche da Cgil e Cisl: per la leader del sindacato di corso d’Italia “non ci possono essere scelte unilaterali”, mentre per Raffaele Bonanni, il governo “non pensi a colpi di mano come con le pensioni”. E’ Camusso a smorzare poi l’entusiasmo di Fornero, che parlando con i giornalisti a Montecitorio, ha detto che “si è partiti col piede giusto”. Per la leader della Cgil “non c’è stata nessuna condivisione delle proposte” illustrate dal ministro, a iniziare dall’ipotesi di superare la cassa integrazione straordinaria che, riferisce sempre Camusso, ha trovato l’opposizione di tutte le parti sedute al tavolo.

Le organizzazioni dei lavoratori sono comunque pronte al confronto con il governo in attesa delle proposte che il ministro fornirà nei prossimi giorni. Più disponibile Confindustria: per la leader degli industriali italiani, Emma Marcegaglia, quella di oggi è stata “una buona riunione” e l’associazione è pronta a lavorare “senza tabù” per cercare una posizione comune, partendo dalla considerazione che la flessibilità non va ridotta, ma vanno contrastati gli abusi.

Queste, nello specifico, le novità emerse durante l’incontro di oggi e le posizioni delle parti.

AMMORTIZZATORI SOCIALI. Fornero ha sottolineato che servono gli ammortizzatori per facilitare la ricollocazione del lavoratore, ma una riforma del settore appare lontana, seppur necessaria, visto che nel breve periodo “non ci sono risorse da spendere”. Il ministro pensa comunque a un sistema integrato con “una riduzione temporanea dell’attività” e sostegno al reddito per chi perde il posto di lavoro. “Gli ammortizzatori – ha proseguito il ministro – saranno finanziati da contributi come avviene nel sistema assicurativo, mentre la fiscalità generale servirà per l’assistenza”. Per i sindacati, prima di “smantellare” gli ammortizzatori è necessario avere strumenti “più efficaci” e “non disastrosi”.

CONTRATTO. Per il Governo “occorre un contratto che evolva con l’età dei lavoratori, piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per tutte le età”. La discussione su un contratto unico, ha sottolineato Fornero, ci sarà comunque al termine del confronto. Prevista inoltre una flessibilità più costosa.

CASSA INTEGRAZIONE. Fornero pensa a un restringimento della cassa a quella ordinaria, pari a 52 settimane, e da utilizzare solo in casi molto limitati e quando ci sono le condizioni per rientrare rapidamente al lavoro. Prevista anche un’indennità risarcitoria in caso di uscita dall’azienda. I sindacati sono fortemente contrari a un superamento della cassa integrazione straordinaria e, come ha riferito Camusso, la posizione sarebbe condivisa anche dalle altre parti sociali. Confindustria si è detta “aperta” sulla cassa integrazione, sottolineando tuttavia che non sono necessari “grandi cambiamenti”.

ARTICOLO 18. Marcegaglia ha riferito che non se ne è parlato nello specifico, sottolineando tuttavia che si è discusso di “flessibilità in entrata e in uscita”. Per Monti, la discussione sulla riforma del mercato del lavoro non deve ridursi alla discussione di questo articolo. I sindacati hanno dato la loro disponibilità “se c’è da vedere come si può migliorare la gestione”, ma, ha ribadito Bonanni, “focalizzare su questo tutti i mali ci pare sbagliato, perché distrae dalle cose da fare”.

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