Rochester (New York, Usa), 5 gen. (LaPresse/AP) – La Eastman Kodak si sta preparando a chiedere la bancarotta protetta garantita dal ‘Chapter 11’. Lo ha anticipato il Wall Street Journal, sottolineando che la richiesta potrebbe essere avanzata “nelle prossime settimane” e al massimo entro l’inizio di febbraio. Lo storico colosso statunitense della fotografia, secondo il quotidiano, potrebbe raccogliere tra i 2 e i 3 miliardi di dollari vendendo 1.100 brevetti, ma nessun acquirente si sarebbe fatto avanti. La società ha chiuso il periodo luglio-settembre in perdita di 222 milioni di dollari, il suo nono calo trimestrale in tre anni. Il declino di Kodak è cominciato dodici anni prima del 2011, periodo in cui il gruppo ha perso il 95% di capitalizzazione di mercato, affondato dalla concorrenza straniera e dalla rivoluzione digitale. Con la scelta di vendere alcuni dei suoi asset chiave, il colosso fotografico ha perso un ulteriore 80% a Wall Street, rispetto ai 3 dollari per azione con cui ha iniziato il 2011. Secondo il Wall Street Journal, Kodak sarebbe in trattativa con finanziatori in grado di tenere il gruppo a galla nel periodo del fallimento cotrollato, con prestiti di circa 1 miliardo di dollari. Tre membri del consiglio di amministrazione si sono dimessi nelle ultime due settimane. L’ultimo è stato l’economista Laura Tyson, membro dell’amministrazione Clinton. Dal 2005 Kodak ha cominciato a investire sulle stampanti a getto d’inchiostro, che sono ormai il core business della società che potrebbe generare profitti proprio dal trimestre ottobre-dicembre 2011.

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