(Finanza.com)

Famiglie italiane sempre più appesantite dalle spese obbligatorie, come tasse, affitto o mutuo, bollette e assicurazioni. Negli ultimi 20 anni la spesa in Italia si è progressivamente spostata verso i consumi obbligati che oggi assorbono ormai circa il 42% del totale. Lo ha rilevato una ricerca di Confcommercio, secondo cui, oltre a una diminuzione quantitativa dei consumi, si è assistito negli anni a una sensibile diminuzione del benessere con l’avanzamento di quote di consumi che non rappresentano una libera scelta dei cittadini legata al soddisfacimento dei bisogni individuali e/o familiari. 
Casa, quanto mi costi?
Dalla ricerca è emerso che a crescere è stata soprattutto la componente relativa spesa Italiaall’abitazione, la cui spesa pro capite è passata da poco più di 1.900 euro del 1995 agli attuali 4.012 euro, con un balzo del 110%, arrivando ad assorbire oltre il 24% dei consumi complessivi. Particolarmente penalizzate invece le spese relative all’alimentazione domestica, la cui incidenza è scesa di quasi tre punti percentuali. “La situazione, già evidente negli anni ’90 e nella prima parte dello scorso decennio, si è acuita con l’emergere della crisi economica e con l’adozione di politiche che hanno determinato un aumento della pressione fiscale – si legge nel rapporto – fattori che hanno fortemente limitato le disponibilità delle famiglie (il reddito disponibile reale è sceso, complessivamente, tra il 2007 e il 2014 del 10,6% e del 14,1% in termini pro capite)”. 
Ma non solo. Parte dell’aumento delle spese obbligate deriva dalle dinamiche dei prezzi. Infatti, anche nel caso dei prezzi gli aumenti più rilevanti hanno interessato l’abitazione, non solo per effetto delle variazioni intervenute sul mercato immobiliare negli anni antecedenti la crisi, ma anche per i prezzi di quei beni e servizi, quali l’acqua e lo smaltimento rifiuti, gestiti a livello locale e aumentati negli ultimi 20 anni di oltre il 130%. Particolarmente sostenuta è stata anche la dinamica dei prezzi relativi alle assicurazioni e ai carburanti, segmento che sembra conoscere nei periodi più recenti un’attenuazione delle dinamiche inflazionistiche.

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