Roma, 26 giu. (LaPresse) – L’indice composito del clima di fiducia dei consumatori aumenta a giugno 2015 a 109,5 da 106,0 del mese precedente. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale a 104,3 da 101,8 di maggio. Lo rileva l’Istat.

L’indice composito del clima di fiducia dei consumatori aumenta a giugno 2015 a 109,5 da 106,0 del mese precedente. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale a 104,3 da 101,8 di maggio. A rilevarlo è l’Istat.

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori risultano in crescita, comunica in una nota l’istituto. Il clima economico, passato a 139,4 da 130, e quello futuro, a 119,4 da 114,7, mostrano le variazioni più marcate. Più lievi gli incrementi del clima personale (a 100 da 98,5) e di quello corrente (a 103,3 da 101) Migliorano anche i giudizi (a -56 da -64) e le attese (a 10 da 2) dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese. I saldi dei giudizi e delle attese sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi diminuiscono (a -21 da -14 e a -20 da -15), così come le attese sulla disoccupazione (a 9 da 29).

Per quanto riguarda le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello delle costruzioni (a 119,7 da 111,8), quello dei servizi di mercato (a 109,0 da 105,1), quello del commercio al dettaglio (a 105,9 da 103,9) e, in maniera più lieve, quello del settore manifatturiero (a 103,9 da 103,4).

Nelle imprese manifatturiere, i giudizi sugli ordini e le attese di produzione rimangono stabili (a -13 e a 11, rispettivamente). Mentre il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 2 da 3. Nelle costruzioni migliorano i giudizi su ordini e piani di costruzione (a -33 da -37) e le attese sull’occupazione (a -9 da -16).

Nelle imprese dei servizi salgono i giudizi sugli ordini (a 3 da 1), ma non le attese (passate da 4 da 6). Crescono invece le attese sull’andamento generale dell’economia (a 18 da 7). Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a 7 da 2), sia le attese sulle vendite future (a 23 da 22). Risultano infine stabili, a 5, le giacenze di magazzino.

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