Roma, 13 lug. (LaPresse) – “Nelle ultime drammatiche giornate non abbiamo assistito alla difficile ricerca di un accordo economico ma a un brutale esercizio di potere. La Grecia doveva essere punita per aver osato mettere in discussione le regole antidemocratiche vigenti nell’Unione europea”. Lo afferma, in una nota, la presidente del Gruppo Misto-Sel al Senato Loredana De Petris.

“L’Eurogruppo a egemonia tedesca – spiega De Petris – ha imposto condizioni che lo stesso Der Spiegel ha definito ‘un catalogo di atrocità’ per lanciare un monito verso i Paesi tentati dal seguire l’esempio greco. E’ stato persino tentato un vero colpo di Stato, per rovesciare il governo democraticamente eletto appena pochi mesi fa”.

“In questa condizione difficilissima – prosegue la presidente dei senatori di Sel – esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio al primo ministro Tsipras, che sta facendo il possibile per rendere meno feroci le condizioni imposte al suo popolo e che sembra essere il solo a conservare l’idea di Unione europea che era propria dei suoi fondatori”.

“Nel corso di questa vicenda così decisiva per le sorti non della sola Grecia ma dell’intera Europa – aggiunge De Petris – il presidente Renzi ha assunto posizioni ondivaghe e spesso ambigue e l’Italia ha avuto, come è ormai la regola, un ruolo assolutamente secondario”.

“Quel che è ormai assolutamente chiaro – conclude la senatrice di Sel – è che l’Unione europea non può più andare avanti così. E’ urgentissimo un cambiamento profondo, a partire da una conferenza sul debito e dalla revisione dei Trattati. Se l’Europa non ritrova le sue ispirazioni originarie, dalle quali è ormai lontanissima, la disgregazione sarà inevitabile”.

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