Milano, 10 gen. (LaPresse) – Granarolo, il maggiore operatore agro industriale del Paese a capitale italiano, oggi alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina e di molte istituzioni nazionali e locali, in occasione dell’inaugurazione del nuovo polo produttivo presso il caseificio di Bologna presenta le importanti evoluzioni delle strategie di crescita ed internazionalizzazione del Gruppo. “Abbiamo avviato il processo di internazionalizzazione del Gruppo due anni fa, a seguito del morso stringente della crisi e della significativa riduzione dei volumi di latte consumato. Era una necessità ma anche un’opportunità. Abbiamo creato stabilimenti e investito in acquisizioni una cifra importante (100 milioni di Euro), senza un euro di contribuzione pubblica, spesso salvando marchi e posti di lavoro, consci che il limite strutturale del nostro Paese è la dimensione media delle imprese, dimensione che preclude l’accesso agli strumenti finanziari, alla ricerca e sviluppo e dunque ai mercati non domestici” ha dichiarato il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. Nel giro di due anni Granarolo è passata dal 4% di export al 16%. Oggi è presente tramite la holding Granarolo International in Francia con due stabilimenti produttivi, in Spagna con una commerciale, in Uk con una società commerciale, così come in Cina.

“Expo darà il via a un’ulteriore valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano e Granarolo vuole giocare un ruolo importante rappresentando all’interno di Padiglione Italia la filiera italiana del latte, filiera del latte bovino, ma anche del latte ovino e caprino (ha infatti investito nella produzione di pecorino attraverso l’acquisizione della Ferruccio Podda nel 2012 e del caseificio Pinzani nel 2014 e nel latte caprino attraverso l’acquisizione di Amalattea, nel 2014)” Spiega Calzolari. “Chiuderemo questo anno superando il miliardo di Euro di fatturato ma, per competere con i player internazionali, dobbiamo crescere ancora: dovremmo raggiungere nel 2016 un fatturato di circa 1, 5 miliardi di Euro” aggiunge.

In merito poi alla presenza in Cina di Granarolo, la società in una nota precisa che nel 2014 ha preso parte alla delegazione di imprese italiane presente al primo business forum Italia-Cina insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Granarolo è peraltro già oggi tra i maggiori esportatori italiani in Cina nel settore lattiero caseario, in particolare per quanto riguarda latte UHT, mascarpone e formaggi (mozzarelle). Da poche settimane è operativo il primo ufficio commerciale a Shanghai, un presidio diretto che consentirà di dare ulteriore impulso allo sviluppo commerciale sui mercati cinese e dell’Est asiatico. La Cina che negli ultimi 5 anni ha registrato un tasso medio di crescita delle importazioni di beni alimentari superiore al 20% e si stima che entro il 2018 possa diventare il maggiore mercato di importazione di generi alimentari con un valore di oltre 80 miliardi di Dollari.

Di recente, inoltre, dopo un rigoroso processo di valutazione, il Gruppo ha ottenuto dalle autorità cinesi l’accreditamento per esportare nel paese latte per l’infanzia (unica azienda italiana che ha ottenuto il via libera).

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