Atene (Grecia), 2 nov. (LaPresse/AP) – I ministri del governo greco esprimono “totale supporto alle iniziative prese dal primo ministro” George Papandreou, che lunedì ha deciso a sorpresa di indire un referendum sul piano accordato dall’Europa per salvare il Paese in crisi. È quanto emerge al termine dell’incontro maratona del Gabinetto greco, durato sette ore e proseguito fino alle 3 di notte, le 2 in Italia. Secondo quanto riferisce il portavoce del governo, Ilias Mossialos, il referendum si terrà “prima possibile”, una volta che i principi base dell’accordo sul debito saranno stati raggiunti. In precedenza, il premier aveva annunciato che il referendum avrebbe riguardato l’accordo sul debito, il percorso europeo di Atene e il futuro della sua partecipazione alla moneta unica. L’annuncio è stato però fortemente criticato nel resto d’Europa e ha causato ieri un tonfo finanziario su tutti i mercati.

“Non implementeremo alcun programma con la forza, ma solo con il consenso del popolo greco. Questa è la nostra tradizione democratica e chiediamo che sia rispettata anche all’estero”, ha detto durante l’incontro della notte lo stesso Papandreou. Un referendum, ha continuato il primo ministro “sarà un mandato e un messaggio chiaro all’interno e all’esterno della Grecia, sia sul nostro percorso europeo che sulla nostra partecipazione all’euro. Il dilemma non è: questo governo o un altro. Ma è: sì o no all’accordo, sì o no all’Europa, sì o no all’euro”.

I leader europei non hanno fatto segreto del loro disappunto per l’annuncio di Atene. “Questa decisione – ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy – ha sorpreso tutta Europa. Dare voce al popolo è sempre legittimo, ma la solidarietà di tutti i Paesi dell’eurozona non può funzionare finché tutti non acconsentano agli sforzi necessari”. Il presidente francese e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno parlato ieri al telefono e si sono accordati per un incontro di emergenza oggi a Cannes, a cui è stato convocato anche lo stesso Papandreou, per discutere dell’attuazione del piano di salvataggio. Alla cena di lavoro parteciperanno anche Jean-Claude Juncker, che presiede gli incontri ministeriali dell’eurozona, il capo del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, i leader europei Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, e Mario Draghi, nuovo numero uno della Bce.

Nonostante l’annuncio del sostegno all’unanimità da parte del governo al primo ministro, dissapori sembrano provenire dallo stesso Gabinetto di Atene. Fonti ufficiali rimaste anonime riferiscono infatti che due ministri hanno ancora forti riserve sull’idea della consultazione popolare, che sarebbe la prima da quando la Grecia ha abolito la monarchia nel 1974. Ieri, inoltre, la maggioranza ha perso un’altra pedina, dopo che la deputata socialista Milena Apostolaki ha abbandonato il gruppo parlamentare dichiarandosi indipendente. La maggioranza dei socialisti in Parlamento si è così assottigliata a due soli seggi di vantaggio, con 152 deputati su 300. Non una buona notizia in attesa del voto di fiducia che si terrà venerdì.

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