Torino, 11 ott. (LaPresse) – La maggioranza è nel caos dopo che il governo è stato battuto alla Camera sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2010, con la bocciatura dell’articolo 1 del testo. La maggioranza è andata sotto solo per un voto: 290 sono stati i voti contrari, e 290 i favorevoli. L’opposizione ha quindi chiesto in Aula al Senato la sospensione dei lavori sul Def (Documentazione economica e finanziaria) per il nuovo anno, che alla Camera era passato con 287 sì, 285 no e un astenuto.

Il Senato ha quindi deciso di rinviare a domani mattina il voto sulle risoluzioni alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Sempre a palazzo Madama la maggioranza è stata battuta due volte in commissione Affari Costituzionali al Senato durante la votazione degli emendamenti relativi al disegno di legge sulla semplificazione e che riguardavano le norme sulla sicurezza nel lavoro.

Alla votazione a Montecitorio mancavano sia il ministro del tesoro Giulio Tremonti, che era assente giustificato come ha precisato in una nota, sia il leader della Lega, Umberto Bossi. Al suo arrivo il premier Silvio Berlusconi si è mostrato sgomento. Subito dopo ha riunito nella stanza del governo i ministri Tremonti, Romani, Fitto e Brambilla, il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl e il capogruppo di Popolo e Territorio, Silvano Moffa.

Quanto avvenuto è particolarmente significativo in un momento tanto delicato per il Paese dal punto di vista politico perchè il rendiconto finanziario, che si vota ogni anno, costituisce una sorta di termometro della fiducia in Parlamento. Berlusconi ha minimizzato definendo la duplice sconfitta un “problema tecnico” e in seguito ha convocato un summit con gli stati maggiori del Pdl, ancora in corso a palazzo Grazioli.

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