Cannes (Francia), 3 nov. (LaPresse) – Un “piano d’azione” per “sostenere la ripresa nel breve termine e restaurare la stabilità finanziaria”, perché la crescita “si è indebolita e i rischi verso il basso sono aumentati”. E’ quanto si legge nella bozza del comunicato finale del G20, dopo la prima giornata di lavori. Secondo i leader presenti al summit, l’economia “è entrata in una nuova e difficile fase”, anche a causa “del calo della fiducia”. Il documento, oltre a porre il focus sulla crescita, cita la crisi del debito dell’eurozona e sottolinea come si sia aggravata. “L’incertezza sulla sostenibilità dei livelli di debito in alcune economie avanzate – si legge – è cresciuta”.

Il G20 si impegna a prendere tutti i provvedimenti necessari per preservare la stabilità dei sistemi bancari e dei mercati finanziari. In particolare, le banche saranno “adeguatamente capitalizzate e avranno un sufficiente accesso al funding”. Un ruolo importante viene riconosciuto alle banche centrali, che proseguiranno “nel fornire liquidità” agli altri istituti. Per la ripresa, il G20 si concentrerà su “un appropriato mix di misure”. Le politiche monetarie “manterranno la stabilità dei prezzi nel medio periodo”. I Paesi avanzati, tenendo conto delle differenti circostanze nazionali, “adotteranno politiche adatte a riportare la fiducia e sostenere la crescita” attraverso “chiare, credibili e specifiche misure per ottenere il risanamento dei conti”.

I governi dell’area dell’euro “si impegnano ad adottare tutte le misure e le azioni necessarie per assicurare la stabilità dell’euro”. Sugli accordi del 27 ottobre scorso, il G20 pone l’accento sui conti pubblici. “Un particolare sforzo in termini di consolidamento fiscale – si legge ancora nella bozza del piano d’azione – sarà compiuto dagli Stati membri dell’eurozona che stanno sperimentando tensioni sui mercati del debito sovrano”. Ma anche Stati Uniti e Giappone si assumono impegni, stando alla bozza. Washington dovrà attuare velocemente un pacchetto di misure di stimolo nel breve periodo per “sostenere la ripresa” coerente con “un credibile piano di risanamento dei conti pubblici nel medio periodo”. Tokyo dovrà invece “realizzare speditamente misure fiscali per la ricostruzione post-terremoto”, un piano stimato in almeno 19mila miliardi di yen.

Per Paesi ‘in salute’ come la Germania, saranno lasciati operare gli stabilizzatori automatici e, nel caso in cui le condizioni globali dovessero peggiorare, saranno prese “misure per sostenere la domanda domestica”, pur mantenendo la barra dritta sugli obiettivi fiscali. Le nazioni emergenti, infine, “si impegnano ad adottare politiche macroeconomiche per promuovere il rafforzamento delle loro economie e quelli in surplus si muoveranno verso una crescita più guidata dalla domanda domestica per sostenere la ripresa globale e la stabilità finanziaria”.

Il G20 sottolinea nella bozza “l’impegno per muovere rapidamente un sistema dei cambi più determinato dal mercato e rafforzare la flessibilità dei tassi di cambio per riflettere i fondamentali e ridurre dalla svalutazione competitiva delle valute”. Un plauso va alla Russia e alle sue misure valutarie per consentire al rublo “di muoversi maggiormente in linea con le forze di mercato” e alla determinazione della Cina “ad aumentare la flessibilità del tasso di cambio in linea con i fondamentali di mercato”.

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