(Finanza.com) Seconda seduta consecutiva con il segno più per il dollaro australiano. Dopo esser sceso lunedì scorso ai minimi da quasi tre mesi, oggi il cambio tra il dollaro australiano ed il biglietto verde sale dello 0,4% riportando il cross sopra quota 1,02 a 1,0243 dollari Usa. L’aussie sta beneficiando del recupero messo a segno dal minerale di ferro, del quale l’Australia rappresenta il primo produttore mondiale. Dopo esser sceso ai minimi da tre anni ad inizio settembre, questa commodity ha recuperato terreno anche se i prezzi (117$) sono ancora lontani dai 135,5 dollari registrati tre mesi fa.

Il cambio con il dollaro “potrebbe superare 1,03 nel breve solo qualora uscisse un dato sull’occupazione migliore delle previsioni “, commenta Tim Waterer, Senior Trader di CMC Markets. Per domani è prevista la pubblicazione dei dati relativi l’andamento del mercato del lavoro a settembre ed il tasso di disoccupazione è stimato in crescita dal 5,1 al 5,3 per cento.

“Il recupero della moneta australiana è positivo per gli australiani che andranno in vacanza anche se non credo che durerà”, ha detto Thomas Stolper, strategist di Goldman Sachs. Secondo l’analista l’aussie è sopravvalutato del 20% e nelle prossime settimane potrebbe risentire del rallentamento domestico e del calo dei prezzi delle materie prime.

Indicazioni ribassiste, rileva Stolper, arrivano anche dal soft (hard?) landing dell’economia cinese, dal taglio del costo del denaro da parte della Reserve Bank of Australia e dalle politiche fiscali restrittive. A livello operativo l’analista consiglia di scommettere al rialzo sul cambio eur/aud che a fronte dell’1,7 di lungo periodo attualmente scambia in quota 1,25 (1,2582).

Non la pensano così gli analisti di JP Morgan Private Bank. “Nonostante l’indebolimento del comparto minerario ed il calo del commercio estero dovrebbero spingere al ribasso la valuta –si legge nel Weekly Currency Though- il fascino esercitato dalla tripla A è destinato a supportare il dollaro australiano”.

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