Roma, 25 nov. (LaPresse) – Sulle norme contrasto agli abusi nelle compensazioni tra crediti e debiti di imposta permangono “tuttora condizioni idonee a mantenere e, con forti probabilità, alimentare forme trasgressive potenzialmente induttive di consistenti sottrazioni d’imposta e, conseguentemente, assai rilevanti riduzioni di gettito”. Lo scrive la Corte dei Conti. I magistrati contabili evidenziano tuttavia “la positività dei correttivi” introdotti nel 2009-2010 e un “miglioramento” nelle norme sul credito di imposta che ha portato a “consistenti ritorni in termini di recuperi fiscali”. Le criticità individuate dalla Corte dei Conti sono “riconducibili alla mancanza di preventive autorizzazioni all’esercizio della formula compensativa, alla sostanziale assenza di verifiche e di controlli all’atto dell’avvio della procedura, all’automatismo del sistema, alla scarsa garanzia offerte dai visti di conformità – quali attualmente disciplinati, al non esercizio sistematico di forme di controllo ex-post nonché, all’assenza di prescrizioni sanzionatorie particolarmente deterrenti”.

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