A regime è prevista una produzione giornaliera di 27 milioni di dispositivi di protezione individuale

Fiat Chrysler ha raggiunto un primo traguardo nella produzione di mascherine richieste dal Commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri. Tra Mirafiori e Pratola Serra sono state già prodotti 100 milioni di dispositivi di protezione individuale, una cifra destinata a salire con la progressiva implementazione dei relativi macchinari: infatti, nella prossima settimana verrà completata l'installazione di tutte le linee di confezionamento previste. Si tratta di 19 linee nello stabilimento in provincia di Avellino e di  25 nella storica fabbrica torinese.

Il traguardo raggiunto dalla Fiat Chrysler segue ulteriori notizie positive: pochi giorni fa è stato annunciato il rientro al lavoro di tutti gli addetti al polo composto da Mirafiori e Grugliasco, con il relativo stop agli ammortizzatori sociali, e le assunzioni di nuovi addetti per far fronte all'incremento produttivo legato all'elettrificazione di vari modelli.  La produzione di mascherine ha luogo a Mirafiori in un'area di circa 7 mila metri quadrati all'interno dell'officina 63 e a Pratola Serra su un'area di 9 mila metri quadrati.

I lavori per l'approntamento delle due aree sono iniziati a inizio agosto con l'arrivo nella fabbrica torinese dei primi macchinari per il confezionamento, sviluppati e forniti dalla multinazionale del packaging bolognese Ima e dalla società di automazione industriale Fameccanica del gruppo farmaceutico Angelini. A regime è prevista una produzione giornaliera di 27 milioni di mascherine e l'impiego di circa 600 lavoratori, operativi su tre turni.

I dispositivi di protezione saranno utilizzati dal Commissario Straordinario per l'emergenza Covid-19 per la distribuzione sul territorio nazionale attraverso la Protezione Civile, ma una parte dei volumi sarà destinata anche ai dipendenti dei siti italiani della Fiat Chrysler.

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