(Finanza.com)

Nei primi tre mesi dell’anno Eni ha registrato un utile netto adjusted, quello calcolato al netto delle componenti straordinarie, di 1,43 miliardi di euro, il 41,8% in meno rispetto a un anno prima. Il dato è inferiore agli 1,5 miliardi previsti dagli analisti.

“Depurando il trimestre di confronto –si legge nella nota diffusa dalla società- del contributo Snam (uscita dal perimetro dopo la cessione della maggioranza relativa a Cdp, ndr) alle continuing operations, la riduzione dell’utile netto adjusted si riduce al 39,2%, a causa della peggiorata performance operativa e dell’incremento di circa 5 punti percentuali del tax rate consolidato che riflette il maggior contributo del settore Exploration & Production soggetto a più elevate aliquote fiscali”.

L’utile operativo adjusted si è attestato a 3,79 miliardi, in riduzione del 39,2% rispetto al primo trimestre 2012 per effetto essenzialmente dei minori risultati delle Divisioni Exploration & Production e Gas & Power. Al netto del contributo Snam, la riduzione dell’utile operativo adjusted si riduce al 36,4%.

Nei primi tre mesi dell’anno la produzione di idrocarburi è scesa del 4,9% “a causa di eventi contingenti in Nigeria, Libia e Regno Unito”  mentre le vendite di Gas, dopo la cessione di Galp, sono scese dell’1,3%. “Escludendo –riporta la nota del Cane a sei Zampe- la perdita di collegamento nella Galp, le vendite sono sostanzialmente in linea”. A fine marzo l’indebitamento finanziario netto è pari a 15,99 miliardi, +0,47 miliardi rispetto a fine 2012.

Target 2013 confermati
“Confermiamo gli obiettivi di crescita e redditività del 2013
malgrado il rallentamento del primo trimestre dovuto a una serie di eventi contingenti che hanno penalizzato le produzioni di idrocarburi e al perdurare dello scenario negativo del mercato del gas”, ha detto l’Amministratore delegato Paolo Scaroni. A livello di singole divisioni, la “E&P conferma gli obiettivi di crescita per il 2013 grazie ai progressi nello sviluppo dei progetti in corso”, la “G&P beneficerà delle rinegoziazioni dei contratti gas che mitigheranno l’impatto negativo di un mercato ancora in forte contrazione” mentre le divisioni “R&M e Versalis, in forte recupero rispetto allo scorso anno, proseguiranno nelle azioni di miglioramento della redditività”.

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