(Finanza.com)

EniLa produzione del giacimento petrolifero Kashagan riprenderà tra alcuni mesi, al più tardi entro l’anno. Lo ha assicurato Paolo Scaroni, amministratore delegato del Cane a sei zampe, durante una conferenza a Houston. La prima produzione in Venezuela di Perla è invece attesa per la fine del 2014. Si tratta del progetto di gas offshore con la spagnola Repsol e la società venezuelana Pdvsa nel Golfo del Messico. Quanto al giacimento Orinoco la produzione è in fase iniziale ma è attesa migliorare fino a 50.000 barili al giorno nei prossimi due anni.

Scaroni si è poi detto ottimista sulla situazione in Libia anche se, ha spiegato, la fase di transizione richiederà tempo perché il regime di Gheddafi ha sistematicamente distrutto tutte le istituzioni del Paese. In Libia, ha ricordato il top manager, Eni produce attualmente circa 220-230.000 barili al giorno che corrispondono più o meno all’80% della capacità massima dell’azienda. Il Paese, ha sottolineato Scaroni, resta una priorità per il gruppo petrolifero.

In merito all’Iraq, Scaroni ha rilevato che la situazione è migliorata e si aspetta la firma a breve di un terzo contratto. Il governo iracheno ha già approvato due contratti, del valore complessivo di circa 1 miliardo di dollari, per il sito petrolifero Zubair di Eni e Scaroni ha voluto ribadire di essere pronto a lasciare l’Iraq se non vengono rimossi i problemi legati alla burocrazia. Quanto al Mozambico, il gas prodotto nel Paese andrà sul mercato tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 e sarà venduto in Asia.

L’Ad ha parlato anche di Ucraina. Gli effetti di un’eventuale interruzione delle forniture del gas russo in Europa si farebbero sentire solo nel 2015 e non quest’anno, ha detto il top manager, descrivendo questa situazione come lo scenario peggiore, ossia il caso di un blocco totale delle forniture dalla Russia attraverso l’Ucraina. Scenario, a detta dello stesso Scaroni, che difficilmente si materializzerà.

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