Il ministro alla riunione dei commercianti parla anche di salario minimo, infrastrutture ed Europa

Confcommercio chiama Luigi Di Maio risponde. L'assise dei commercianti lo invita a siglare un "contratto per la crescita basato su lavoro, tasse, infrastrutture ed innovazione" e il neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico raccoglie la proposta cercando di rassicurare tutti.

Le prime parole sono dedicate al tema più caldo ed imminente: quello dell'Iva. "Su questo non si tratta e non si baratta", tuona il presidente Carlo Sangalli. "Avete la mia parola che l'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate", gli risponde Di Maio. Una promessa pubblica fatta nelle vesti di membro autorevole del governo, che certamente non verrà dimenticata. Il vicepremier conferma pure che verranno aboliti "lo spesometro, gli studi di settore ed il redditometro" oltre "all'inversione dell'onere della prova" perché "siete tutti onesti fino a prova contraria". Conquista anche l'applauso della sala, Di Maio. Come? Con questa affermazione: "Per far decollare le imprese c'è una ricetta ed è quella di lasciarle in pace".

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