Brescia, 30 giu. (LaPresse) – “Ciò che ci lascia più perplessi oggi è il degrado morale che sembra infilarsi capillarmente nella nostra società. La vita e l’economia reale avranno il sopravvento sulla sfiducia, in cui corruzione, malaffare e speculazione sguazzano con piacere, solo con una forte scossa. Non bastano leggi e riforme“. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, nel suo intervento all’assemblea Aib a Brescia. “Lo scarto necessario a vincere i fattori frenanti e inquinanti la vita civile ed economica è prima di tutto culturale e richiama ad una stagione nuova di responsabilità collettiva, a partire da noi” spiega ancora Squinzi.

“Da noi deve partire uno stimolo e un richiamo morale forte contro l’aleatoria e facile moltiplicazione del denaro senza sforzo, contro l’arricchirsi senza scrupoli – prosegue Squinzi – gli imprenditori sono i migliori testimoni della economia reale che deve affermarsi nel Paese, fondata sul fare, sull’etica e sulla paziente onestà esercitata nel lavoro. Se vincerà questa nostra cultura, questo nostro modo di essere imprenditori veri, vincerà l’Italia tutti”.

Giù le tasse. “Se sta a cuore il futuro abbassare le tasse è semplicemente obbligatorio” ha detto Squinzi. “Per raggiungere questo obiettivo occorre consapevolezza che le imprese non possono vincere da sole tutte le sfide con cui si confrontano” aveva premesso Squinzi. “La democrazia non è gratis. Ha costi e responsabilità per tutti. Dobbiamo completare il quadro delle nostre relazioni industriali” ha sottolineato Squinzi. “Abbiamo fatto un importante accordo sulla rappresentanza” aggiunge, “ora serve mettere ordine nelle regole della contrattazione e accompagnare la stagione dei rinnovi che è ormai alle porte”.

“Occorre preservare la centralità del Contratto nazionale per avere un sistema di relazioni ordinato, ma al contempo il contratto nazionale deve favorire le condizioni perché la contrattazione di secondo livello sia virtuosa – aggiunge – i nodi da affrontare sul piano contrattuale sono chiari: la produttività, la redditività e, di conseguenza, la competitività”.

Default sarebbe ostacolo. “Il default greco sicuramente non aiuterebbe il rilancio dell’economia europea e la timida ripartenza italiana”. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, nel suo intervento all’assemblea Aib a Brescia. “Manca l’anima e il cuore.
Non è questa l’Europa che sogno, anche se resto fortemente convinto che più Europa e non meno Europa sia la risposta da dare” ha aggiunto Squinzi.

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