Nicosia (Cipro), 28 mar. (LaPresse/AP) – Come era stato annunciato, a mezzogiorno ora locale a Cipro (le 11 in Italia) hanno riaperto le banche dopo 12 giorni di chiusura. Sono tuttavia in vigore delle restrizioni per evitare il trasferimento di denaro all’estero, restrizioni che rimarranno valide per sette giorni. Già da diverse ore prima si erano formate code davanti agli istituti di credito, soprattutto davanti le filiali di Laiki, la banca che sarà ristrutturata. Alcune sedi di Laiki nel centro di Nicosia non hanno aperto in tempo, mentre i clienti aspettavano fuori.

BANCHE RIAPRONO, BORSA RESTA CHIUSA. Tra i primi in fila fuori da Bank of Cyprus c’era un uomo d’affari greco di 52 anni. Racconta di essere venuto appositamente dalla Grecia per prendere “il massimo possibile dei soldi” dai suoi conti in modo da pagare debiti e impiegati. L’imprenditore spiega che sarà colpito dalle misure concordate con i creditori internazionali per gli aiuti di salvataggio per i depositi superiori ai 100mila euro. “È un caos, non sappiamo cosa aspettarci, non avrebbero dovuto permettere di arrivare fin qui”, dice. L’apertura degli istituti di credito sarà limitata a sei ore. Resta invece chiusa anche oggi la Borsa, che non apre dal 16 marzo.

LE RESTRIZIONI PER EVITARE FUGA DI CAPITALI. Tra le restrizioni imposte ci sono le seguenti: è possibile ritirare al massimo 300 euro al giorno a persona, i pagamenti all’estero non possono superare i 5mila euro, non è possibile riscuotere assegni ma possono essere depositati sui conti bancari, i viaggiatori che lasciano il Paese possono portare con sé in contanti al massimo mille euro o l’equivalente in valuta straniera. Le condizioni saranno riviste quotidianamente. Molti ciprioti sono alle prese con i regolamenti per provare a capire esattamente cosa possano o non possano fare. Numerosi i talk show televisivi che di mattina accettano telefonate dei telespettatori e ospitano esperti che offrono spiegazioni. Le domande spaziano da come si possono ripagare i prestiti presi dalla banca Laiki, che sarà ristrutturata, a come pagare le tasse universitarie di figli che studiano all’estero, a come gestire i pagamenti con assegni. Durante i 12 giorni di chiusura delle banche, i bancomat funzionavano ma i contanti si sono esauriti presto. Inoltre Bank of Cyprus e Laiki hanno imposto a un certo punto un limite giornaliero di prelievo di 100 euro. “La Banca centrale ha deciso alcune limitazioni, in modo da essere sicuri che lentamente torneremo al funzionamento delle banche senza problemi seri”, ha detto ad AP il presidente del Parlamento, Yiannakis Omirou. “Sono sicuro che sorgeranno alcuni problemi, ma i nostri cittadini sono pronti a superare i momenti difficili”, ha aggiunto.

L’ACCORDO PER IL SALVATAGGIO RAGGIUNTO A BRUXELLES. Le banche erano state chiuse in attesa di trovare una soluzione alla crisi in corso, visto che il Paese rischiava la bancarotta e una potenziale uscita dall’euro. Per assicurarsi il prestito di salvataggio da 10 miliardi di euro da parte di partner dell’eurozona ed Fmi, Cipro doveva impegnarsi a raccogliere 5,8 miliardi di euro, spiegando anche come lo avrebbe fatto. L’accordo in merito è stato raggiunto a Bruxelles fra domenica e lunedì, al termine di una maratona notturna. Le autorità di Nicosia si sono impegnate a compiere un’ampia ristrutturazione del sistema bancario. La banca Laiki, la seconda del Paese e tra le più esposte al debito greco, sarà divisa in una ‘good bank’ e una ‘bad bank’. La ‘good bank’ confluirà in Bank of Cyprus, mentre la ‘bad bank’ sarà chiusa. Si è deciso che perderanno un importo non precisato (si pensa fra il 30% e il 40%) i titolari di depositi di Laiki al di sopra dei 100mila euro e i detentori di titoli. Salvi invece i depositi sotto i 100mila euro. Da questa mossa, in particolare, ci si aspetta di riuscire a raccogliere 4,2 miliardi di euro o comunque la parte più consistente dei 5,8 miliardi necessari.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata