Shanghai (Cina), 5 gen. (LaPresse/Reuters) – Almeno 10 compagnie cinesi hanno fatto sapere che i loro azionisti di controllo, o il management di alto livello, sarebbero pronti a non vendere le proprie azioni sul mercato secondario per i prossimi 6 o 12 mesi, in un tentativo di sostenere la Borsa cinese dopo la caduta del 7% registrata ieri. Il calo è stato in parte innescato dalle paure legate al termine fissato all’8 gennaio per un divieto di sei mesi alla vendita delle azioni per i principali azionisti delle società quotate, imposto durante un momento particolarmente negativo vissuto lo scorso anno dal mercato. La fine del blocco libererebbe un valore stimato delle azioni pari a 190,23 miliardi di dollari. Zhejiang Century Huatong Group è stata la prima società ad annunciare una estensione volontaria del divieto per i propri azionisti di controllo fino al 9 gennaio 2017. Altre aziende, comprese Shandong Sun Paper Industry, Zheijiang Sanhua e Changshu Tianyin Electromechanical hanno pubblicato annunci simili.

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