L'obiettivo, spiega la società, è la creazione di un grande gruppo multimediale
Urbano Cairo punta a Rcs Mediagroup. La Cairo Communication ha lanciato un'offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di RCS MediaGroup, pari a 521.864.957. Il corrispettivo dell'offerta è pari a 0,12 azioni Cairo Communication per ciascuna azione ordinaria Rcs. Ogni circa 8,333 azioni Rcs, spiega una nota, gli aderenti riceveranno un'azione Cairo Communication.
Rcs viene valutata circa 0,551 euro per ciascuna azione, tenendo conto di un dividendo pari a 0,20 euro per azione. L'offerta è comunque subordinata al fatto che le adesioni siano tali da consentire a Cairo di conseguire una percentuale del capitale sociale di Rcs pari ad almeno il 50% più un'azione ordinaria.
L'obiettivo, spiega la nota di Cairo Communication, è "creare un grande gruppo editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente, e a rafforzare il profilo economico-finanziario di Rcs accelerandone il processo di ristrutturazione e rilancio". Le aree di attività delle due società "sono fortemente complementari e la loro combinazione consentirebbe di creare un gruppo diversificato che, facendo leva sull'elevata qualità dei propri prodotti editoriali nei settori news, periodici, sport e televisione, possa posizionarsi come operatore di riferimento nel mercato italiano, con una forte presenza internazionale, e sfruttare al meglio le opportunità derivanti dalla convergenza dei media tradizionali sulle piattaforme internet e mobile". Cairo prevede "di realizzare un progetto industriale articolato in un incisivo piano di rilancio di Rcs nella massimizzazione della potenzialità dei prodotti editoriali anche tramite lo sviluppo di prodotti digitali e nel rafforzamento dell'offerta nelle attività non editoriali altamente distintive, come ad esempio gli eventi sportivi". Urbano Cairo ha oggi in portafoglio il 4,724% del capitale sociale ordinario di Rcs, poco più del 4,616% ufficialmente dichiarato, e "non detiene azioni ordinarie di Rcs, né strumenti finanziari derivati che conferiscano una posizione lunga su Rcs medesimo", si legge nella nota. Gli advisor finanziari di Cairo sono Banca Imi e Equita Sim, mentre BonelliErede è consulente legale.
LE REAZIONI. L'operazione irrompe anche all'assise del centro studi di Confindustria in corso a Parma. Diplomatici il presidente uscente Giorgio Squinzi "un giudizio? Chiedere a Cairo", e quello entrante Vincenzo Boccia che si dichiara "sotto embargo" fino alla proclamazione dell'assemblea del 25 maggio, e non commenta. "Operazione molto aggressiva" giudica un ex presidente, mentre tra dolci e calici di vino molti si dichiarano "impreparati" sulla materia. "Guizzo imprenditoriale" sottolinea qualcun'altro, "un cambiamento importante". Dal mondo della finanza milanese sorpresa, "non ne sapevamo nulla" dichiarano i portavoce di alcuni azionisti, spiazzati dall'inattesa mossa del presidente del Torino. La regia dell'operazione, secondo quanto trapela, di Banca Imi e del neopresidente Gaetano Miccichè. Da Rcs nessun commento. Il nodo, emerge nei primi commenti dal mondo industriale, è come sarà gestito il debito di Rcs. Resta poi sul tavolo anche l'uscita del gruppo Fca, vincolata all'operazione 'La Stampa' che e' stata ceduta a 'L'Espresso', il cui closing è fissato per il 2017.
L'integrazione tra i due gruppi, analizzano alcuni, è ottimale. "Il momento è quello migliore" si fa notare, vista la capitalizzazione di poco superiore ai 200 milioni di Rcs, il cui titolo nelle ultime settimane era stato molto irregolare, con sbalzi improvvisi non legati all'andamento dei listini.
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