Milano, 26 ago. (LaPresse/Finanza.com) – Dopo il taglio dei tassi di riferimento e del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche, oggi la People’s Bank of China (Pboc) ha annunciato l’iniezione nel sistema finanziario di 140 miliardi di yuan (pari a circa 21,80 miliardi di dollari) a un tasso di interesse del 2,3% attraverso una operazione a breve termine, la cosiddetta short-term liquidity operation (Slo). L’ultima operazione di questo genere risale al 2013.

Convinti che le misure della banca centrale del dragone non riusciranno ad arginare il selloff, i mercati europei hanno tutti fatto segnare cali superiori al punto percentuale. A Londra il Ftse100 è sceso dell’1,68% a 5.979,2 punti, il Cac40 ha perso l’1,4% a 4.501,05 e l’accoppiata formata da Dax e Ibex ha lasciato sul campo l’1,29% fermandosi rispettivamente a 9.997,43 e 9.984,5 punti. “Meno urgente di quanto non lo fosse poche settimane fa”. Così William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York Fed, ha definito il primo incremento dei tassi negli Stati Uniti. Il prossimo meeting della Banca centrale statunitense è fissato per il 16-17 settembre. In agenda macro il dato statunitense relativo gli ordini di beni durevoli, saliti a luglio del 2% mensile. Meglio del previsto anche il dato ‘core’, quello calcolato al netto della componente trasporti, cresciuto dello 0,6%.

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