Milano, 13 ago. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo sfruttando l’ennesima discesa dello spread, che oggi ha aggiornato i minimi degli ultimi due anni sotto quota 240 punti base. Si sono susseguiti i segnali di forza dalla Germania. In attesa del Pil del secondo trimestre, l’indice Zew ha segnato un deciso progresso portandosi sui massimi da marzo. Nel mese di agosto si è infatti attestato a 42 punti dai 36,3 punti del mese precedente, mentre le attese del mercato erano per un progresso a quota 40 punti. Questa mattina a Tokyo il Nikkei è rimbalzato con un +2,6% dopo che il premier nipponico, Shinzo Abe, ha proposto di ridurre le tasse alle grandi aziende per controbilanciare il programmato incremento dell’Iva. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha mostrato un progresso dello 0,68% a quota 17.380 punti, sui massimi da fine maggio.

Tra le banche è volato il Montepaschi che ha svettato sul paniere principale con un balzo del 7,66% a 0,2253 euro. Forti gli scambi sul titolo di Rocca Salimbeni che hanno superato i 250 milioni contro una media degli ultimi 30 giorni pari a 88 milioni di pezzi scambiati. Il balzo in Borsa è arrivato all’indomani dell’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta e il presidente della banca senese, Alessandro Profumo. Quest’ultimo avrebbe presentato la situazione della banca, che ha chiuso il secondo trimestre del 2013 con un rosso di 279,3 milioni di euro, e avrebbe rivolto qualche accenno al piano di ristrutturazione, con la Commissione Europea che deve ancora dare il via libera ai 4 miliardi di euro di Monti Bond. Nel comparto bancario ben comprate anche Bper (+3,99%), Ubi Banca (+3,81%), Banco Popolare (+2,59%), Popolare di Milano (+2,035) Più debole invece Unicredit salita solo dello 0,21% a 4,69 euro. L’altra protagonista di giornata è stata Finmeccanica (+4,14% a 4,328 euro) che ha proseguito il rally iniziato la scorsa settimana quando aveva messo a segno un rialzo di circa 10 punti percentuali. Gli scambi sul titolo Finmeccanica hanno superato i 9,5 milioni, oltre la media giornaliera dell’ultimo mese che è pari a 3,7 milioni di pezzi scambiati.

Ancora positiva Tenaris (+1,2% a 17,74 euro) che sta fiutando la riforma energetica in Messico. “L’obiettivo della riforma – hanno spiegato ieri gli analisti di Equita – è attirare società private in Messico per investire nei giacimenti petroliferi messicani per la prima volta da quando sono stati nazionalizzati 75 anni fa”. Secondo gli esperti della sim milanese, l’eventuale approvazione della riforma “sarebbe una notizia positiva per Tenaris, in quanto migliorerebbe l’outlook nel medio-lungo termine sul business in Messico che rappresenta il 10% del fatturato del gruppo”. I peggiori di seduta sono state Fondiaria-Sai, che ha lasciato sul parterre l’1,92% a 1,586 euro, e Azimut, che ha perso il 2,08% a 16,98 euro. Telecom Italia ha limitato la discesa a -0,29% dopo che Standard & Poor’s ha confermato il rating BBB- ma ha abbassato l’outlook a negativo da stabile. La scorsa settimana Moody’s aveva messo il rating di Telecom Italia sotto osservazione per un possibile downgrade.

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