Milano, 2 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso debolmente in una seduta dove sono stati pubblicati i dati sull’andamento dell’attività manifatturiera nell’Eurozona che ha visto a inizio 2015 una modesta accelerazione del tasso di crescita del settore nel Vecchio Continente. A gennaio infatti il Pmi manifatturiero si è attestato a 51 punti, confermando la lettura preliminare e le indicazioni del mercato. Sotto i riflettori resta la situazione greca, con i maggiori esponente del nuovo Governo che hanno iniziato ieri a Parigi un tour europeo che proseguirà nei prossimi giorni nel tentativo di convincere i suoi partner, in particolare la Germania, a dargli tempo per proporre una nuova soluzione al delicato problema del debito. Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto lo 0,09% a 20.485 punti, veniva da una seduta negativa in scia alla pubblicazione venerdì del Pil Usa del quarto trimestre che ha mostrato una crescita del 2,6% rispetto al brillante +5% messo a segno nel terzo trimestre.

Male Telecom Italia (-2,32% a 1,009 euro) in scia alla debolezza del comparto europeo delle telecomunicazioni appesantito da Telefonica, che ha pagato alcune indiscrezioni riportate nel weekend da El Confidencial. A detta delle voci, Telefonica starebbe per lanciare nei prossimi giorni, se le condizioni di mercato lo permetteranno, un aumento di capitale da 4-5 miliardi di euro per finanziare le ultime acquisizioni e rafforzare il bilancio. Pesa anche lo stop ad operazioni in Brasile annunciato dall’a.d. Marco Patuano. Negativa anche Tod’s (-0,98% a 90,10 euro) che ha pagato la bocciatura a sell da parte degli analisti di Goldman Sachs. Secondo gli esperti il settore del lusso sui mercati azionari nel 2015 vivrà un altro anno di transizione, con qualche miglioramento rispetto al 2014 ma ancora sotto le loro stime di crescita nel lungo termine.

Il rimbalzo delle quotazioni del petrolio ha trascinato i titoli del settore a Piazza Affari: Eni ha mostrato un progresso dell’1,27% a 15,09 euro, mentre Saipem è avanzata del 5,16% a 8,445 euro. Sotto Finmeccanica (-0,36% a 9,655 euro) dopo l’intervista dell’Ad Moretti a ‘la Repubblica’. “Adesso cederemo alcune linee di business e cercheremo un partner industriale o finanziario, quindi verificheremo se attraverso questo passaggio riusciremo a gestire meglio i rapporti con il committente e a ricostruire il valore dell’impresa. A quel punto valuteremo se conviene tenerla o no”, ha spiegato Moretti a proposito della controllata DRS. Ben comprata Mediolanum (+1,66% a 6,41 euro) che ha sfruttato la promozione a outperform dal precedente neutral da parte degli analisti di Mediobanca. Contrastati i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato l’1,78% a 11,42 euro, Mps il 2,87% a 0,411 euro, Unicredit l’1,33% a 5,305 euro. In negativo sono invece finite Popolare di Milano (-1,69% a 0,70 euro) e Intesa Sanpaolo (-1,30% a 2,564 euro).

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