Milano, 20 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo con l’indice Ftse Mib che ha chiuso saldamente sopra la soglia dei 23.000 punti, ai massimi dal febbraio 2011. In Europa da segnalare un nuovo record: a Londra l’indice Ftse 100 ha supertao per la prima volta quota 7.000 punti. La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dall’attendismo superiore alle attese della Fed, che non dovrebbe alzare i tassi a giugno e ha limato le stime sul Pil Usa per il 2015. La Grecia ha confermato di voler rispettare l’accordo dello scorso 20 febbraio e nei prossimi giorni dovrebbe presentare la lista di riforme. Oggi è arrivato un segnale distensivo da Bruxelles che ha messo a disposizione di Atene 2 miliardi di euro per il 2015 presi dal bilancio dei fondi Ue non utilizzati. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,63% a 23.176 punti.

Ancora ben comprata Pirelli (+2,21% a 15,23 euro) che presto potrebbe finire in mani straniere. In pole per rilevare il controllo del gruppo degli pneumatici ci sarebbero i cinesi di China Chemical, colosso a controllo statale. Camfin, l’azionista di riferimento di Pirelli con una quota del 26,19%, ha confermato oggi l’esistenza di trattative con un partner industriale internazionale per il trasferimento della quota di controllo nella società degli pneumatici. Il trasferimento dell’intera partecipazione detenuta da Camfin avverrebbe ad un prezzo di 15 euro per azione a una società italiana di nuova costituzione, controllata dal partner industriale internazionale con un contestuale reinvestimento di Camfin. Una volta perfezionato il trasferimento, verrebbe lanciata un’Opa sulla totalità delle azioni Pirelli. Positivi i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato lo 0,85% a 14,15 euro, Mps l’1,28% a 0,59 euro, Popolare dell’Emilia Romagna lo 0,77% a 7,81 euro, Intesa SanPaolo il 3,03% a 3,126 euro, Ubi Banca lo 0,91% a 7,14 euro, Unicredit l’1,61% a 6,30 euro. Su di giri Enel (+2,01% a 4,35 euro) che ha risentito ancora della presentazione del nuovo piano industriale, accolto positivamente dal mercato. “Il fattore più positivo emerso dalla presentazione è l’impegno della società a pagare un dividendo di 0,16 euro per azione nel 2015 e di 0,18 euro nel 2016”, hanno spiegato gli analisti di Mediobanca. Gli stessi analisti hanno bocciato Enel Green Power (-0,50% a 1,781 euro) a neutral da outperform. Sempre nel settore brillante performance di Eni che ha mostrato un progresso del 3,43% a 16,25 euro.

Bene Azimut (+2,27% a 26,50 euro) all’indomani dell’annuncio da parte del gruppo del processo di riorganizzazione. La società ha approvato l’avvio di un processo di riorganizzazione che include la trasformazione delle imprese di investimento in Sgr, e comprende alcuni passaggi principali: la scissione con incorporazione di Azimut Consulenza Sim in Azimut Capital Management Sgr, la trasformazione di Augustum Opus Sim in Sgr e la trasformazione di Cgm Italia Sim in Sgr. Telecom Italia (-0,09% a 1,094 euro) sotto i riflettori all’indomani del ritorno all’utile dopo tre anni e del lancio di un bond convertibile da 2 miliardi di euro.

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