Milano, 16 dic. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso peggiorando nel finale di seduta complice l’improvviso scivolone del petrolio in scia alla risalita delle scorte di petrolio negli Stati Uniti. Nella scorsa settimana le scorte di greggio sono aumentate di ben 4,801 milioni di barili rispetto ai -1,85 milioni del consensus degli analisti. Subito dopo il dato sono scattate forti vendite sull’oro nero con il Wti che in questo momento cede circa il 4% sotto quota 36 dollari al barile. L’attenzione degli investitori è tutta rivolta verso gli Stati Uniti dove questa sera, salvo sorprese dell’ultimo minuto, la Federal Reserve dovrebbe annunciare il primo rialzo dei tassi dal lontano 2006. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,29% a 21.210 a punti.

Tonfo di A2A (-6,14% a 1,269 euro) che ha pagato la bocciatura arrivata questa mattina da Citigroup. Gli analisti della banca d’affari Usa hanno tagliato il giudizio sulla multiutility lombarda a neutral dal precedente buy in scia ai deboli prezzi del ga in Europa che “guideranno la discesa dei prezzi dell’energia in Italia”. Contrastate le banche con le vendite che sono state protagoniste su Mps (-1,38%), Intesa SanPaolo (-0,71%) e Unicredit (-0,58%).

Telecom Italia (-0,78% a 1,14 euro) all’indomani della doppia vittoria di Vivendi nell’assemblea degli azionisti. Assemblea che ha bocciato la conversione delle risparmio ed ha aprrovato l’allargamento del Cda a 17 membri per far spazio a quattro rappresentanti del colosso francese dei media, primo azionista di Telecom con una quota pari a circa il 20%.

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