Milano, 13 dic. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso sulla parità l’ultima seduta di una settimana caratterizzata dall’attesa per la riunione della Federal Reserve di mercoledì 18 dicembre. Gli investitori si aspettano novità sull’inizio del tapering, la graduale riduzione degli acquisti di asset da parte della Fed. In Italia da segnalare il novo record del debito pubblico salito in ottobre a 2.085,32 miliardi di euro. Standard & Poor’s ha confermato il rating di lungo termine BBB e quello di breve A-2 sul debito sovrano dell’Italia con l’outlook che rimane negativo. La decisione, ha spiega l’agenzia internazionale, riflette la visione di un’economia in salute e diversificata ma con rischi di una ripresa fragile in un contesto di elevato debito pubblico. Sul secondario lo spread Btp-Bund è rimasto stabile in area 225 punti base. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso invariato a 17.805 punti.

Seduta negativa per il Montepaschi che ha perso il 3,28% a 0,165 euro all’indomani del Cda che ha di fatto sancito la frattura tra i vertici della banca senese e la Fondazione Mps, principale azionista di Rocca Salimbeni. Dal Cda è uscita la constatazione che l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro non può slittare, come invece aveva chiesto la Fondazione, e quindi dovrebbe essere lanciato in gennaio. Ora è aumentata l’incertezza in vista dell’assemblea del 27-28 dicembre che dovrà dare il via libera alla ricapitalizzazione. Tra le altre banche sono finite in negativo Banco Popolare (-1,19% a 1,328 euro), Unicredit (-0,69% a 5,02 euro) e Popolare di Milano (-0,34% a 0,41 euro). Bene invece Mediobanca (+1,35% a 6 euro) dopo che Bollorè ha annunciato che salirà all’8% di piazzetta Cuccia. Giù invece Intesa SanPaolo che ha ceduto lo 0,18% a 1,654 euro.

Fiat ha perso lo 0,47% a 5,245 euro in scia al crollo di Peugeot sulla Borsa di Parigi dopo che General Motors ha fatto sapere di voler cedere la sua quota (pari al 7%) detenuta nel gruppo francese. Peugeot sta attraversando una fase difficile, che potrebbe portare la società in mano allo stato francese o ai cinesi di DongFeng. CNH Industrial ha guadagnato un +0,67% a 7,54 euro nonostante in Brasile il tasso del finanziamento agevolato per l’acquisto di camion e macchinari agricoli aumenterà dal 4% al 6% a partire dal 2014. Equita ricorda che circa il 70% degli acquisti dell’intero mercato brasiliano dei camion è effettuato sfruttando questo regime agevolato. “La notizia non è positiva ma era noto che lo schema sarebbe stato rivisto peggiorandolo”, hanno scritto gli analisti. Enel ha ceduto lo 0,85% a 3,018 euro in scia al downgrade di Goldman Sachs. Il colosso bancario statunitense ha abbassato il giudizio su Enel a sell dal precedente neutral. Il target price è stato fissato a 3,30 euro con un potenziale upside del 7%. Di contro Autogrill ha svettato sul Ftse Mib con un balzo del 3,60% a 5,905 euro. Bene anche Snam (+2,75% a 3,816 euro) in scia alla promozione di Ubs che ha alzato il giudizio sulla società che controlla la rete gas nazionale a buy dal precedente neutral. “L’azione offre attualmente un attraente dividend yield (6,6% stimato per il 2015)”, hanno spiegato gli analisti di Ubs secondo cui “nonostante il debito netto, crediamo che la recente revisione in ambito regolatorio ha migliorato la sostenibilità del dividendo. Inoltre la compagnia sembra sottovalutare grandi acquisizioni in Europa, che per noi rappresentano la maggiore minaccia”.

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