Milano, 27 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso recuperando terreno nel finale di seduta dopo l’intervento di Janet Yellen al Senato Usa. Il governatore della Fed ha fatto sapere che la politica monetaria sarà ancora espansiva per un certo periodo di tempo sottolineando che nei prossimi mesi la Banca centrale controllerà con attenzione se la ripresa procede. Nella prima parte di seduta sui mercati erano emersi i timori legati all’escalation delle tensioni in Ucraina. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa un gruppo di uomini armati filorussi avrebbe fatto irruzione nelle sedi del Parlamento e del Governo della regione ucraina di Crimea. Questa mattina il Tesoro ha collocato 7 miliardi di Btp a 5 e 10 anni confermando il calo del costo del debito su tutto l’arco della curva dei rendimenti con il nuovo Btp decennale allocato al rendimento del 3,42%, nuovo minimo dall’autunno 2005. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto lo 0,38% a 20.320 punti.

Telecom Italia è scivolata sul fondo del Ftse Mib cin un ribasso del 4,29% a 0,813 euro in scia all’avvertimento di Fitch circa il concreto di togliere il rating investment grade al gruppo tlc. L’agenzia Usa ha sottolineato che l’attuale giudizio BBB- è a rischio a causa della persistente debolezza del mercato domestico e ulteriori cali dell’Ebitda porterebbero Fitch a tagliare il rating di lungo termine. Le vendite hanno colpito la galassia Finmeccanica: il titolo del colosso pubblico ha ceduto l’1,20% a 6,975 euro, mentre la controllata Ansaldo STS ha perso il 2,19% a 8,06 euro. Gli analisti di Equita hanno fatto riferimento ad un articolo che ha ipotizzato una perdita nel 2013 per Ansaldo Breda pari a 500 milioni, superiore alle previsioni che sono per un rosso di circa 200 milioni di euro. Male anche Prysmian (-2,16% a 18,54 euro) che ha pagato la bocciatura di Goldman Sachs a neutral dal precedente buy. “In scia ai risultati del quarto trimestre 2013 in linea con le attese, non vediamo nessun upside per il nostro target price nei dodici mesi”, hanno affermato dalla banca americana. Sempre oggi la società è finita sotto la lente di ingradimento degli esperti di Morgan Stanley che hanno confermato il rating overweight, ma hanno limato il prezzo obiettivo da 22 a 21 euro. Prossimo banco di prova per la società guidata da Valerio Battista saranno i conti del primo trimestre del 2014 che verranno comunicati il prossimo 8 maggio.

Giù Fiat (-1,49% a 7,625 euro) che secondo Bloomberg starebbe considerando l’idea di emettere un prestito convertendo da 1,5 miliardi di euro al fine di ridurre l’indebitamento dopo la fusione con la controllata Chrysler. Positivi la maggior parte dei titoli del comparto bancario. Gli acquisti hanno premiato la Popolare di Milano (+1,66% a 0,55 euro), che ha sfruttato la promozione a outperform arrivata questa mattina dagli analisti di Exane, il Montepaschi (+2,66% a 0,185 euro) e Ubi Banca (+1,17% a 6,26 euro). Invariata Intesa SanPaolo a 2,218 euro. In controtendenza Unicredit che ha lasciato sul parterre lo 0,51% a 5,81 euro.

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