La relazione del governatore sul documento contabile. Il "dividendo" statale è più che raddoppiato. Sulle riserve auree il governatore ribadisce che lo Stato non ha nessun diritto. Salvini: "Ok l'autonomia, ma non sia scollegata dalla vita del Paese. Se non vigila deve prendersi le sue responsabilità"

Bankitalia fa utili e consegna allo Stato un "dividendo" di 5,7 miliardi  (più che doppio rispetto ai 2,344 dell'anno scorso). Ma il governatore Ignazio Visco approfitta della sua relazione sul bilancio annuale dell'Istituto (poi approvato dai "partecipanti")  per ricordare a tutti l'autonomia di Bankitalia. In base ai trattati – spiega Visco – i componenti dei suoi organi non possono sollecitare o accettare istruzioni né da organismi pubblici, nazionali o europei, né da soggetti privati". Già che c'è il governatore mette i puntini sulle "i" anche a proposito della questione delle riserve auree la cui titolarietà e il cui utilizzo sono state fatte oggetto di recenti discussioni. Visco dice che i "partecipanti" e quindi anche il governo italiano "non hanno alcun diritto sulle riserve auree e valutarie della Banca d'Italia, la cui detenzione e gestione costituisce uno dei compiti fondamentali assegnati alle banche centrali dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

Bilancio e utile – "Il bilancio sottoposto oggi alla vostra approvazione – ha detto Visco – prospetta un utile netto di 6,2 miliardi di euro". Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco nella sua relazione all'assemblea annuale dei partecipanti. "SI tratta – ha aggiunto – di un risultato considerevolmente superiore a quello dello scorso anno, pari a a 3,9 miliardi, che pure rappresentava il livello più elevato mai raggiunto dall'istituto". A contribuire al miglioramento del risultato "l'ulteriore aumento delle consistenze dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria, e una minore esigenza di accantonamento ai fondi patrimoniali a fronte dei rischi di bilancio". "L'utile netto da assegnare allo Stato sarebbe pari a 5.710 milioni, ammontare superiore di 2.344 a quello dello scorso anno". "L'utile lordo prima delle imposte e degli accantonamenti patrimoniali necessari per fronteggiare i rischi assunti è cresciuto del 50 percento circa, portandosi a 8,9 miliardi".

Monito sull'autonomia – "I partecipanti" a Bankitalia – ricorda il governatore -"non hanno alcun diritto sulle riserve auree e valutarie della Banca d'Italia, la cui detenzione e gestione costituisce uno dei compiti fondamentali assegnati alle banche centrali dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Il trattato – continua – prescindendo dalle specificità delle normative nazionali, fa riferimento al compito di detenere le riserve e svolgere su di esse tutti gli atti giuridici di disposizione che rientrano nel concetto di gestione: nel nostro ordinamento tale assetto si realizza con il diritto di proprietà". Ed ecco il monito: "In base ai trattati sottoscritti dall'Italia e dagli altri Stati membri dell'Unione europea, i componenti dei suoi organi non possono sollecitare o accettare istruzioni né da organismi pubblici, nazionali o europei, né da soggetti privati. Nell'ambito degli indirizzi definiti dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), l'Istituto esercita le sue funzioni in autonomia e indipendenza, dando conto del proprio operato secondo il principio di trasparenza". E aggiunge Visco: "Desidero ricordare che la legge di riforma, nel confermare la struttura associativa di tipo privatistico, non ha cambiato la natura della Banca d'Italia: un istituto di diritto pubblico che svolge le funzioni di interesse generale attribuitegli dall'ordinamento italiano ed europeo".

Riserve auree – Il valore delle riserve auree di Bankitalia nel 2018 si è attestato a 88 miliardi, "tre in più rispetto allo scorso esercizio" ha detto Visco. "In linea con le regole contabili dell'Eurosistema, l'incremento è confluito prudenzialmente nei conti di rivalutazione, dove sono rilevate le plusvalenze potenziali rispetto al costo di acquisizione, in modo da assorbire gli effetti negatici di eventuali future diminuzioni della quotazione dell'oro". Poi Visco ha ricordato che I partecipanti" a Bankitalia "non hanno alcun diritto sulle riserve auree e valutarie della Banca d'Italia, la cui detenzione e gestione costituisce uno dei compiti fondamentali assegnati alle banche centrali dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Il trattato – continua – prescindendo dalle specificità delle normative nazionali, fa riferimento al compito di detenere le riserve e svolgere su di esse tutti gli atti giuridici di disposizione che rientrano nel concetto di gestione: nel nostro ordinamento tale assetto si realizza con il diritto di proprietà".

Politica monetaria – "Nel 2018 la politica monetaria dell'Eurosistema è rimasta espansiva allo scopo di favorire una progressiva convergenza dell'inflazione verso l'obiettivo di un livello prossimo al 2 per cento nel medio termine. Abbiamo visto dal trend passato una situazione di utili molto elevati sostanzialmente legata al programma di acquisto deciso dal direttivo della Bce e a riguardo abbiamo deciso di mantenere questa consistenza di titoli, pubblici per la maggior parte, ma anche privati, per un periodo prolungato" dal momento che quello del 2% "è un obiettivo che viene perseguito con tutti gli strumenti a disposizione". 

Costi operativi –  "I costi operativi hanno registrato una flessione del 2,5 per cento, dovuta soprattutto alle minori indennità di fine rapporto erogate nell'anno e alla diminuzione degli accantonamenti legati all'uscita dei dipendenti". Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco nella sua relazione all'assemblea annuale dei partecipanti. "Di conseguenza – continua – le spese per il personale in servizio e in quiescenza si sono ridotte di 54 milioni; le rimanenti spese sono aumentate complessivamente di 4 milioni. Alla fine del 2018 il numero dei dipendenti della Banca era inferiore alle 6.700 unità, 1.000 in meno rispetto a dieci anni prima. La diminuzione ha riflesso gli interventi di riorganizzazione che si sono succeduti nel tempo a fronte soprattutto dell'innovazione tecnologica, con l'obiettivo di contenere le spese di funzionamento senza ridurre l'efficacia nello svolgimento delle funzioni istituzionali".

Matteo Salvini – "Il dubbio da cittadino italiano e risparmiatore ce l'ho nei confronti di chi doveva vigilare e non ha vigilato, mentre le banche saltavano una via l'altra. Un conto è l'autonomia di Bankitalia che nessuno mette in discussione, un altro è la mancanza di responsabilità". Lo ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, arrivando in prefettura a Milano per incontrare il prefetto Renato Saccone. "Puoi nominare Tizio e Caio a piacimento. Se le cose vanno bene – ha continuato – ti meriti lo stipendio, se vanno male perché non hai fatto il tuo mestiere, devi risponderne agli italiani, non al governo. Anche perché andate ad approfondire sostanzialmente tutte le banche simili a Bankitalia: sono sotto il controllo pubblico in tutta Europa e in tutto il mondo. Bankitalia è un unicum a totale controllo privato, però non può essere scollegata dalla vita reale dai risparmiatori e dai problemi che la mancanza di controllo hanno causato".

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