Milano, 26 mag. (LaPresse) – Un acquisto di bond “espansivo” e “su ampia base” della Bce sarebbe possibile in caso di una “troppo prolungata dinamica al ribasso dell’inflazione o di un andamento dei prezzi sotto le aspettative del nostro scenario di base”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo a Sintra, in Portogallo. Draghi ha spiegato che una possibile causa di un intervento dell’Eurotower potrebbe essere “l’interazione tra l’evoluzione dei tassi di cambio e le aspettative di inflazione a medio termine”.

“RISCHIO SPIRALE DEFLAZIONISTICA”. “C’è il rischio che le aspettative deflazionistiche possano prendere piede. Ciò potrebbe spingere le famiglie e le imprese a rinviare le spese” ma “l’attuale politica monetaria essendo sui tassi minimi, non può invertire questa tendenza”, ha aggiunto Draghi. “In termini di risposta di politica monetaria, la questione chiave è il tempo – non vi è alcun dibattito nel consiglio direttivo della Bce circa il nostro obiettivo, che è quello di riportare l’inflazione verso il 2% nel medio termine”.

“NON CI RASSEGNAMO A BASSA INFLAZIONE”. “Nel contesto di un certo scollamento tra performance economica e l’inflazione, la risposta di politica monetaria deve essere attentamente studiata e progettata con precisione”, ha affermato ancora il presidente della Bce, evidenziando che “noi non siamo rassegnati a consentire che l’inflazione rimanga troppo bassa per troppo tempo”.


“PESANO TASSO CAMBIO E SVALUTAZIONI INTERNE”. “Ci sono due fattori specifici per l’eurozona che contribuiscono alla bassa inflazione: l’aumento del tasso di cambio e il processo di adeguamento dei prezzi in alcuni paesi dell’area”, ha spiegato Draghi. “Dobbiamo essere particolarmente vigili – ha precisato – circa la possibilità di una spirale negativa, fatta di bassa inflazione, aspettative di inflazione bassa e credito, in particolare nei paesi stressati”.

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