Aiuti non solo agli istituti italiani, la proposta di Deutsche Bank: Serve un fondo europeo da 150 miliardi

"Non particolarmente, penso finché le autorità italiane e le autorità bancarie si parlano costruttivamente trovare una soluzione all'interno del quadro regalatorio europeo è ancora possibile". Così il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, rispondendo ai giornalisti all'ingresso dell'incontro tra i ministri delle Finanze dell'eurozona. La questione delle sofferenze italiane "non è una questione nuova, non è acuta e questo ci permette di avere del tempo per risolvere il problema", ha aggiunto Dijsselbloem.

LA PROPOSTA DI DEUTSCHE BANK. Le banche europee, non solo quelle italiane, hanno bisogno di risorse fresche e per questo è necessario un fondo pubblico da 150 miliardi di euro. La proposta arriva a sorpresa dall'intransigente Germania. Più nello specifico da Deutsche Bank, tra le maggiori banche europee e la prima in terra teutonica. "L'Europa è estremamente malata e deve iniziare ad affrontare i suoi problemi velocemente, oppure potrebbe esserci un incidente", ha detto David Folkerts-Landau, capo economista di Deutsche Bank, in una intervista a Welt Am Sonntag, spiegando di temere una nuova crisi bancaria europea, grave anche se non della stessa portata di quella del 2008. Il capo economista di Deutsche Bank ha avanzato dunque l'idea di un mega piano di ricapitalizzazione per gli istituti di credito europei per 150 miliardi di euro, alimentato con risorse pubbliche. Una proposta che arriva mentre sono in corso inegoziati tra il governo italiano e Bruxelles per cercare una soluzione nella gestione dei crediti in sofferenza. E proprio oggi si apre a Bruxelles la riunione dell'Eurogruppo per la prima volta a 19 membri dopo l'uscita della Gran Bretagna. Il vertice, che durerà fino a domani, potrebbe essere l'occasione per discutere anche dell'unione bancaria e delle misure da prendere per la stabilizzazione del settore, che da inizio anno ha perso oltre il 34% in Borsa. Il titolo Deutsche Bank ha ceduto oltre il 48% da gennaio scorso, dopo che a inizio febbraio erano scoppiati timori sulla sua capacità di rimborso. 

A margine degli incontri, non essendo ufficialmente all'ordine del giorno, si discuterà di un eventuale aiuto pubblico per gli istituti di credito in difficoltà. Monte Paschi di Siena sarebbe forse la prima banca candidata a ricevere tale aiuto, in caso di luce verde dalle istituzioni europee. "Oggi è una preoccupazione per il governo italiano prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell'insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali", ha sottolineato il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in arrivo a Bruxelles per l'Eurogruppo, aprendo alla richiesta di flessibilità da parte del governo italiano. "Sono per l'intelligenza nell'applicazione di queste regole. Sfido chiunque a essere per la stupidità", ha aggiunto. Ma a Bruxelles c'è chi pensa che "sarebbe un boomerang" o "controproducente" l'idea di ammorbidire la direttiva sul bail-in per sostenere gli istituti di credito del nostro Paese in difficoltà.

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