La ministra per il Sud a margine dei lavori del forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento
Si è detta al lavoro per attrezzare il Sud per vincere le sfide che ha di fronte, da quella del Pnrr a quella energetica. Per raggiungere questo obiettivo parla di una necessaria “continuità nell’azione di governo” nei prossimi anni. Crede che il Governo Draghi, e la sua agenda, debbano andare avanti oltre il 2023? “Credo che il Pnrr non possa essere ‘tradito’. Per la prima volta l’Italia dispone di risorse e progetti per invertire il preoccupante trend di declino determinato dagli anni dell’austerity, e poi dalla catastrofe della Pandemia e della guerra. Quei progetti sono stati sottoscritti e approvati da tutti o quasi. Devono essere portati a termine nelle scadenze previste”. Lo dice a LaPresse la ministra per il Sud Mara Carfagna, a margine dei lavori del forum ‘Verso Sud’ in corso a Sorrento, di The European House – Ambrosetti e Ministero per il Sud e per la Coesione territoriale.
“Orgoglio e responsabilità” per una donna del Sud che prova a cambiarlo. A meno di un anno dalla fine della legislatura quale l’obiettivo che manca ancora e che vuole raggiungere? “Rispettare fino all’ultima virgola le scadenze e gli impegni del Pnrr. Attivare il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali europei e dei Fondi di Sviluppo e Coesione, utilizzando anche in quell’ambito il ‘Metodo Pnrr’: progettazioni accurate, cronoprogramma per la loro realizzazione, affiancamento delle amministrazioni per garantire i risultati. Non solo: “Portare a termine alcuni importanti Contratti di Sviluppo: già martedì, a Pompei, firmeremo un Cis che vale 287 milioni euro e coinvolge 19 Comuni, Napoli compresa. Riqualifichiamo l’intera area intorno al parco archeologico con interventi sul tessuto urbano e culturale. A breve porteremo alla firma anche il Cis Calabria, che vale oltre 200 milioni di euro”, conclude Carfagna.
La ministra ha parlato di amministrazioni locali all’altezza per vincere la sfida del Pnrr. Eppure sui territori ci sono ancora tante difficoltà a livello di progettazione e di bandi. Il Governo può fare ancora qualcosa? “Il governo ha già fatto molto ed è disponibile ad attivare ogni ulteriore misura che si renderà necessaria. Abbiamo attivato 13 diverse misure di accompagnamento delle amministrazioni, finanziando la costituzione di parchi progetti e l’accesso a risorse esterne per garantire una partecipazione efficace ai bandi. E’ una strategia che sta funzionando. Dal primo monitoraggio effettuato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione emerge che al Sud sono stati attribuiti 86 miliardi di euro, cioè il 40,8% delle risorse territorializzabili. Nei bandi finora portati a termine il Sud si é aggiudicato sempre le giuste quote: quando ci sono state difficoltá le abbiamo affrontate e risolte e lo stesso faremo in futuro”.
Il commento sul convegno
“Io non uso le massime istutizoni dello Stato, dal presidente della Repubblica al presidente del Consiglio, per le mie ambizioni personali. Ho un rispeto sacro per le istituzioni e credo ci sia un limite tra politica e istituzioni che non ho mai superato e non intendo superare”. La ministra commenta così le ricostruzioni di stampa sull’ipotesi che il convegno sia uno strumento per avviare il laboratorio per un nuovo centro. “A chi immagina retorscena dietro l’organizzazione dell’evento – aggiunge Carfagna – dico che non c’era e non c’è altro obiettivo che presentare le tante opportunità per il mezzogiorno”.
“Spero che un giorno si parli della convention di Cernobbio come della ‘Sorrento del nord'” aggiunge Carfagna, scherzando sul fatto che l’evento sia stato ribattezzato ‘la Cernobbio del sud’. “C’è un cambio di passo emerso da questa due gironi: il sud non è più considerato come la Cenerentola d’Italia, come territorio da risarcire con sussidi e bonus ma da far correre sulle proprie gambe per competere con il resto d’Italia, d’Europa e del mondo”. Il Mezzogiorno è “l’area del paese che deve dare di più e per la quale vogliamo cambiare il destino. Può diventare la frontiera dell’Europa nel bacino del Mediterraneo allargato”, perchè dall’evento “è emerso un Sud che non chiede privilegi ma diritti, non chiede assistenza ma opportunità”, aggiunge Carfagna.
Carfagna poi conclude: “La realizzazione del Prr dipende dalla continuità nell’azione politica dei governi che verranno dopo di noi. Spero che ogni singolo leader, ogni singolo partito e ogni singolo schieramento che si presenterà alle elezioni, con l’ambizione di governare il Paese, metta al primo punto del suo programma una cosa molto semplice: garantire la piena attuazione del Pnrr, perché da quello dipende la ricostruzione della nostra economia e dei divari di cui abbiamo parlato in questi giorni”.
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