Effetto Covid sulle attività: -19,7% nel primo trimestre secondo il Mef. Il crollo con l'inizio dell'emergenza sanitaria.

 Nei primi tre mesi del 2020 sono state aperte 158.740 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 19,7%, determinata prevalentemente dall'emergenza sanitaria. E' quanto rileva il Mef in una nota, spiegando che nei primi due mesi dell'anno risulta una contrazione dell'8%. "Gli effetti dell'emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo – sottolinea il Mef – con un calo di aperture pari al 50% rispetto a marzo 2019".

 La distribuzione per natura giuridica, prosegue il Mef, mostra che il 76,1% delle nuove aperture di partita Iva è dovuto alle persone fisiche, il 18,6% alle società di capitali, il 3,6% alle società di persone; la quota dei 'non residenti' e 'altre forme giuridiche' rappresenta complessivamente l'1,6% del totale delle nuove aperture. 

 Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,5% al Centro e quasi il 33% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente mostra una generalizzata diminuzione di avviamenti: la più contenuta in Valle d'Aosta (-8%), la più marcata nel Lazio (-23%). 

 Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità (maschi al 61,1%). Il 47,6% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 31,7% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Analizzando infine il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 14,5% delle aperture è operato da un soggetto nato all'estero.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata