L'operazione dovrebbe permettere all'istituto di ottenere risparmi operativi per 200 milioni di euro nel 2020

L'aggiornamento del piano industriale di Ubi Banca, dopo l'acquisizione delle tre 'good bank' Nuova Banche Marche, Nuova Banca dell'Etruria e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti prevede 1.569 esuberi, pari a un calo dell'organico del 32% rispetto al perimetro 2016 delle 'banche ponte'. L'operazione – si legge in una nota – dovrebbe permettere alla banca di ottenere risparmi operativi per 200 milioni di euro nel 2020 nel confronto con lo scorso anno.

Nell'arco del piano Ubi chiuderà circa 370 sportelli, di cui circa 140 nel perimetro delle tre banche acquisite e la ristrutturazione di circa 700 filiali, con l'implementazione di precisi formati (Filiali Flagship, Full, Light) con specifici moduli mirati a migliorare il presidio del territorio e la migrazione verso i canali digitali.

Le proiezioni di piano industriale per la 'Combined Entity' confermano i ratio di redditività e di solidità patrimoniale al 2020, e la creazione di valore industriale. Si tratta di: utile netto pari a circa 1,12 miliardi di euro; Rote a circa 12%; Cet1 maggiore del 13% (includendo 400 milioni di euro di aumento di capitale Ubi); Cost / Income pari al 52,8% (includendo gli oneri di ristrutturazione); Texas ratio pari a 86,8%. È previsto un piano di incorporazione delle 3 bridge banks "estremamente rapido", afferma Ubi, con la prima migrazione entro fine ottobre (Nuova Banca delle Marche e CR Loreto). L'acquisizione da parte di Ubi Banca delle 3 Bridge Banks, appena conclusa, rappresenta la prima transazione autorizzata da Bruxelles per la gestione di situazioni di crisi in Italia.

UTILE NETTO A 67 MILIONI. Ubi Banca ha chiuso il primo trimestre del 2017 con un utile netto consolidato a 67 milioni di euro, in crescita del 59,4% rispetto ai 42,1 milioni del primo trimestre del 2016. I risultati sono stati raggiunti nonostante un'ulteriore svalutazione del Fondo Atlante per 13,5 milioni netti, oneri relativi al progetto banca unica per 4,6 milioni netti e spese progettuali relative alle 'banche ponte' per 1,1 milioni netti.

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