Yellen: "Aumento dei tassi Usa entro la fine dell'anno"

La Federal Reserve resta cauta sui tassi di interesse e mantiene il costo del denaro invariato tra lo 0,25 e lo 0,50 per cento. La decisione arrivata al termine della due giorni del Fomc, il braccio monetario della Banca centrale Usa, era attesa dai mercati. La Fed ha tuttavia lasciato intendere che una stretta sui tassi potrebbe arrivare entro la fine dell'anno. Settembre è anche un mese in cui gli economisti della Banca centrale ritoccano le previsioni sull'economia. Per il 2016 la Fed ha tagliato le stime sul Pil degli Stati Uniti, portandola al +1,8% dal +2% previsto a giugno.

Partenza sprint per Piazza Affari dopo gli annunci della Fed di ieri: il Mib sale a 16.501,70 punti a +0,93%, All-Share a 18.133,78 punti a +0,79%.

PAROLA DI YELLEN. La presidente della Fed, Janet Yellen, ha detto in conferenza stampa di aspettarsi un aumento dei tassi Usa entro la fine dell'anno "se continuano i progressi che vediamo nella situazione corrente". Secondo Yellen, che ha voluto precisare la cautela della Fed sul costo del denaro, il tasso di disoccupazione, ad agosto stal 4,9%, "piuttosto vicino" compatibile con la definizione di piena occupazione. "La possibilità di un aumento dei tassi dei federal funds si è rafforzata", dice il comitato di politica monetaria nel comunicato finale del vertice. Inoltre il Fomc evidenzia che la scelta di non aumentare il costo del denaro è valida "per il momento", fino a quando non ci saranno "maggiori evidenze" verso gli obiettivi di occupazione e inflazione.

Nel comunicato la Banca centrale statunitense vede un'accelerazione della crescita e miglioramenti "solidi" del mercato del lavoro. Le previsioni sul Pil sono rimaste invariate rispetto a giugno al +2% sia per il 2017 sia per il 2018. Il tasso di disoccupazione per il 2016 è stato rivisto in leggero rialzo, al 4,8% dal 4,7% previsto a giugno. Nel 2017 il tasso è previsto dagli economisti della Fed al 4,6%, invariato rispetto alla stime di tre mesi fa, e nel 2018 la previsione è stata limata di 0,1 punti al 4,6%. La Fed vede inoltre un'inflazione all'1,3% nel 2016, dall'1,4% stimato a giugno, e all'1,9% nel 2017 e al 2% nel 2018.

A chi gli chiedeva se la cautela sui tassi potrebbe essere determinata dalla prossimità delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, Yellen ha risposto che la Fed "indipendente" e non si fa influenzare dalle "pressioni politiche" nelle scelte, ma solo dall'andamento dell'economia. "Le questioni politiche non entrano nelle nostre decisioni per una politica monetaria appropriata", ha aggiunto la presidente. Gli americani si recheranno alle urne il prossimo 8 novembre.

L'ultimo aumento dei tassi della Fed risale allo scorso dicembre, quando sono stati alzati di un quarto di punto. Si era trattato del primo ritocco al rialzo in quasi un decennio. La Fed appare inoltre sempre più divisa sull'urgenza di una stretta monetaria. Tre membri del comitato di politica monetaria su dieci – Esther George, Loretta Mester ed Eric Rosengren – hanno votato per portare i tassi in un intervallo tra 0,50 e 0,75 per cento.
 

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