Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,7% nei primi tre mesi
Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto a un ritmo annualizzato dello 0,5% nel primo trimestre del 2016, rallentando dal +1,4% registrato negli ultimi tre mesi dello scorso anno. Il dato è sotto le attese degli analisti, che si aspettavano un incremento dello 0,7% nei primi tre mesi di quest'anno. Il tasso di crescita, che arriva comunque dalla stima preliminare, è il più lento dal primo trimestre del 2014. Sull'economia ha pesato anche il prezzo del petrolio, che ha affossato i profitti della compagnie di servizi petroliferi come Schlumberger e Halliburton. Quasi tutti i settori dell'economia si sono indeboliti nel primo trimestre, tranne il mercato immobiliare, soprattutto sul lato dell'edilizia residenziale.
Il rallentamento della crescita Usa è probabilmente temporaneo, dato l'andamento abbastanza robusto mercato del lavoro. Nel primo trimestre la media mensile dei posti di lavoro aggiunti è stata di 209 mila unità. Anche la Fed aveva anticipato ieri un rallentamento del Pil, sottolineando tuttavia i solidi livelli di occupazione.
La spesa dei consumatori, che rappresenta più di due terzi del Pil, è aumentata dell'1,9%. Si tratta della rilevazione inferiore dal primo trimestre del 2015 e di una decelerazione rispetto al +2,4% degli ultimi tre mesi dello scorso anno. Il reddito a disposizione delle famiglie è salito del 2,9%, dal +2,3% del quarto trimestre del 2015. L'accumulo delle scorte ha tagliato 0,33 punti percentuali al Pil, mentre il commercio ha sottratto 0,34 punti, condizionato dalla forza del dollaro che pesa sulle esportazioni. Tuttavia dall'inizio dell'anno il biglietto verde è in discesa del 2,6%, accrescendo le aspettative di una ripresa dell'export. Tra giugno 2014 e dicembre 2015 il dollaro ha perso circa il 20% rispettto al paniere delle valute dei principali partner commerciali.
I nuovi sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimbalzati la scorsa settimana dai minimi a 42 anni e mezzo dei sette giorni precedenti. Il dipartimento del Lavoro segnala un incremento di 9 mila unità, a un tasso destagionalizzato di 257 mila. I nuovi sussidi della settimana precedente sono stati rivisti al rialzo di mille unità. Gli economisti interpellati da Reuters si aspettavano un numero di richieste pari a 260 mila la scorsa settimana.
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