La decisione dopo la conferma da parte del tribunale del riesame di Potenza del sequestro di impianti del centro oli di Viggiano
Sono "in corso di consegna le lettere di sospensione contrattuale e degli ordini di lavoro con i fornitori del Centro Olio" di Viggiano, in provincia di Potenza, dell'Eni. Lo comunica l'Eni stessa in una nota dopo la "conferma da parte del tribunale del riesame di Potenza del sequestro di impianti funzionali all'operatività del Centro Olio Val d'Agri, disposto dalla procura di Potenza, e all'interruzione delle attività". Eni ha incontrato oggi le segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le Segreterie Confederali Cgil, Cisl e Uil della Basilicata per rappresentare la situazione del personale del Centro Olio Val d'Agri, che impiega attualmente 354 dipendenti.
Eni ha illustrato ai sindacati le azioni operative da attuare, volte alla graduale messa in sicurezza degli impianti, in attesa di ulteriori sviluppi della situazione. L'azienda spiega di aver informato le organizzazioni sindacali che avvierà nell'immediato un piano di riallocazione delle risorse nell'ambito delle proprie attività e, contestualmente, attiverà le procedure per la richiesta delle misure di supporto al reddito dei lavoratori (cassa integrazione guadagni ordinaria).
Eni conferma inoltre, in seguito al provvedimento del tribunale di riesame di Potenza, di voler presentare ricorso in Cassazione contro il provvedimento di sequestro e ribadisce "l'intenzione di richiedere un incidente probatorio tecnico in contraddittorio con la Procura: un'istanza in tal senso sarà depositata a breve. L'istanza farà leva proprio sulle chiare evidenze scientifiche elaborate da un collegio di periti indipendenti che conferma il rispetto da parte dell'impianto delle best practice internazionali, adottate per impianti analoghi in tutto il mondo, e della normativa italiana".
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