Ginevra (Svizzera), 15 lug. (LaPresse/Xinhua) – Le riforme e l’austerità imposti alla Grecia dai suoi creditori pongono seri interrogativi sulle garanzie di rispetto dei diritti umani, profilando lo scenario di una possibile crisi umanitaria. L’esperto indipendente delle Nazioni unite sul debito straniero e i diritti umani, Juan Pablo Bohoslavsky, ha esortato le parti coinvolte nella risoluzione della crisi in Grecia a valutare con attenzione l’impatto di nuove possibili misure di austerità.

Dichiarandosi seriamente preoccupato dalla crisi umanitaria rappresentata dalla mancanza di farmaci e cibo in Grecia, Bohoslavsky ha fatto notare che le istituzioni europee, il Fondo monetario internazionale e il governo greco devono dare la priorità e fare in modo che tutti nel Paese abbiano accesso ai livelli minimi di diritti economici, sociali e culturali, fra cui quelli alle cure sanitarie, al cibo e alla sicurezza sociale. “Spero che l’accordo raggiunto questa settimana a Bruxelles eviti una crisi peggiore in Grecia”, ha detto l’esperto dell’Onu stando a quanto riportato dal suo ufficio, aggiungendo che ulteriori politiche di aggiustamento dovranno rispettare gli obblighi sui diritti umani, vincolanti non solo per la Grecia, ma anche per i creditori, siano essi governi o istituzioni di altro tipo. “C’è il vero rischio legale che alcune delle rigide misure di austerità” previste dall’accordo “possano essere incompatibili con le leggi europee e internazionali sui diritti umani”, ha detto ancora Bohoslavsky.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata