Città del Vaticano, 1 apr. (LaPresse)- E’ stato firmato oggi un accordo in materia fiscale tra Italia e Vaticano. Lo ha reso noto la Santa sede spiegando che si tratta di un “nuovo passo verso la trasparenza finanziaria”. La ‘convenzione’ è stata sottoscritta alle 9.45 presso la Segreteria di Stato Vaticana. A firmarla sono stati monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, e dal ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan. Il Vaticano ha già ratificato il Trattato che entrerà in vigore dopo la ratifica da parte italiana. L’Italia è il primo Paese con cui la Santa Sede sottoscrive un accordo che disciplina lo scambio di informazioni e gli obblighi fiscali, relativi alle attività finanziarie svolte presso enti in Vaticano da parte di persone o imprese fiscalmente residenti in Italia.

CONFERMATA ESENZIONE IMPOSTE SU IMMOBILI. La Convenzione fiscale “attua quanto previsto dal Trattato del Laterano relativamente all’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede indicati nello stesso Trattato”, specifica una nota del Mef diffusa dopo la firma dell’accordo. Più i generale, le riforme introdotte a partire dal 2010 e la creazione presso la Santa Sede di Istituzioni “con specifiche competenze in materia economica e finanziaria, consentono oggi la piena cooperazione amministrativa anche ai fini fiscali”.

SCAMBIO DA INFORMAZIONI FISCALI 2009. Lo scambio di informazioni fiscali tra Italia e Santa Sede “riguarderà i periodi d’imposta a partire dal 1 gennaio 2009”. La Convenzione recepisce gli standard Ocse in materia di cooperazione nello scambio di informazioni a fini fiscali. L’accordo prevede che, a partire dalla data di entrata in vigore della Convenzione, si potrà procedere al “pieno adempimento, con modalità semplificate” degli obbighi fiscali sulle attività finanziarie “detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia”. In particolare, le persone fisiche o giuridiche potranno accedere “ad una procedura di regolarizzazione delle stesse attività, con i medesimi effetti stabiliti dalla legge n. 186/2014”. Infine, spiegano da via XX Settembre, è integrato nella Convenzione lo scambio di note del luglio 2007 tra il Ministero degli Affari Esteri e la Segreteria di Stato, che prevede la notifica per via diplomatica degli atti tributari ad enti della Santa Sede.

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