Venezia, 2 ago. (LaPresse) – Nel 2013 le imposte patrimoniali che gravano sui contribuenti italiani hanno garantito alle casse statali 41,5 miliardi di euro. A dirlo è l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha calcolato l’impatto che hanno avuto sulle tasche dei contribuenti italiani. “Purtroppo – afferma una nota -, la situazione per l’anno in corso è destinata a peggiorare ulteriormente”. “Con l’introduzione della Tasi – commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – nel 2014 ritorneremo a pagare quanto abbiamo versato nel 2012: attorno ai 44 miliardi di euro. Si pensi che dal 1990 il gettito è addirittura quintuplicato. Le più onerose sono l’Imu, l’imposta di bollo, il bollo auto e l’imposta di registro: i versamenti di queste quattro imposte incidono sul gettito totale per oltre l’89 per cento”.
Nel 2012, rileva la Cgia, l’imposizione patrimoniale è cresciuta, rispetto al 2011, di 13.950 milioni di euro, un balzo di oltre il 46%. Mentre nel 2013 si è avuta una temporanea flessione dovuta all’abolizione del prelievo Imu sulle abitazioni principali. In termini di gettito l’imposta più pesante per le tasche degli italiani è l’Imu: nel 2013 ha garantito alle casse dello Stato e dei Comuni ben 20,2 miliardi di euro. Seguono l’imposta di bollo (6,6 miliardi di euro), il bollo auto (5,9 miliardi di euro) e l’imposta di registro (4,3 miliardi di euro).
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