Roma, 22 gen. (LaPresse) – Nel 2011 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l’11,1%: si tratta di 8,2 milioni di individui poveri, il 13,6% della popolazione residente. La povertà assoluta coinvolge invece il 5,2% delle famiglie, per un totale di 3,4 milioni di individui. Lo rileva l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia’. Nel 2010 circa il 57% delle famiglie residenti in Italia ha acquisito un reddito netto inferiore a quello medio annuo (29.786 euro, circa 2.482 euro al mese). In Sicilia si osserva la più elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito e il reddito medio annuo più basso (il 28,6% in meno del dato medio italiano); sempre in questa regione, in base al reddito mediano, il 50% delle famiglie si colloca al di sotto di 17.459 euro annui (circa 1.455 euro al mese). Nel 2011 il 22,4% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficoltà considerate nel calcolo dell’indice sintetico di deprivazione, con un aumento rispetto all’anno precedente di oltre sei punti percentuali. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio dell’Italia meridionale e insulare, con un valore dell’indicatore pari al 37,5% (dal 25,8% del 2010). Nei primi mesi del 2012, il 42,8% delle persone di 14 anni e più si dichiara molto o abbastanza soddisfatta della propria situazione economica. Il livello di soddisfazione diminuisce passando dal Nord al Sud del Paese, con una forte variabilità regionale, ma non a livello di genere.

Codacons: Dati vergognosi I dati diffusi oggi dall’Istat sono per il Codacons “estremamente gravi e dimostrano come lo stato di povertà” in cui versano ben 8,2 milioni di persone sia un “vero e proprio allarme sociale”. E’ quanto si legge in una nota. “Oltre ai poveri ‘ufficiali’ – prosegue il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi – e a chi sta poco sopra la soglia di povertà, ad aggravare la situazione del nostro Paese è l’enorme numero di famiglie che presentano difficoltà nell’arrivare alla fine del mese, pari a ben il 40% del totale”. Secondo Rienzi “sono dati che rappresentano una vergogna per un paese civile e che, purtroppo, si sono aggravati nel 2012, e continueranno a peggiorare nel 2013. Il prossimo governo dovrà inserire come priorità assoluta del proprio mandato la salvaguardia dei bilanci familiari, o si verificherà nel nostro paese una vera e propria ondata di povertà”.

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