Milano, 9 set. (LaPresse) – Chiusura in profondo rosso per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che cede il 4,93% a 14.020,18 punti e il Ftse All-Share che perde il 4,53% a 14.912,88 punti. Torna il panico sui mercati, che attendono di capire se verrà raggiunto l’accordo sul meccanismo di partecipazione dei privati al salvataggio della Grecia. L’operazione di scambio tra vecchi titoli del debito di Atene con nuovi a più lunga scadenza avrà il via libera a condizione che partecipino almeno il 90% degli interessati. Le tempesta sulla Grecia ha portato un temporale di vendite sulle banche europee. A Milano il comparto è in grande affanno, con Banco Popolare (-8,14% a 1,05 euro), Banca Montepaschi (-6,14% a 0,3743 euro), Popolare Milano (-3,61% a 1,283 euro), Intesa Sanpaolo (-8,09% a 0,9595 euro) e Unicredit (-8,22% a 0,77 euro). In Francia affondano Bnp Paribas (-7,54%), Crédit Agricole (-7,77%) e Société Générale (-10,58%). In Germania cadono Commerzbank (-8,69%) e Deutsche Bank (-7,25%).

In questo contesto, chiusura in forte calo per le principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra perde il 2,35% a 5.214,65 punti, il Dax di Francoforte lascia il 4,04% a 5.189,93 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un ribasso del 3,6% a 2.974,59 punti. A Madrid, l’Ibex chiude la giornata di scambi in passivo del 4,44% a 7.910,2 punti.

Torna inoltre la pressione sui titoli di Stato dell’Italia. Il termometro che misura la febbre del debito ha ricominciato a salire, portando il differenziale tra il tasso dei buoni decennali italiani e quelli tedeschi sopra il 3,5%. Lo spread tra Btp-Bund, alla chiusura dei mercati, si è attestato a 358 punti base, anche per effetto dei titoli del Tesoro della Germania, che hanno visto restringersi il rendimento per l’afflusso degli investitori, che li considerano un porto sicuro. Oggi, inoltre, il tedesco Jurgen Stark ha dato un duro colpo ai mercati del Vecchio continente, dimettendosi dal board della Banca centrale europea, ufficialmente per motivi personali. Tuttavia, Stark avrebbe lasciato per contrasti sul programma di acquisto dell’Eurotower di Btp e Bonos spagnoli, che ha impedito finora che il rendimento delle obbligazioni schizzasse a livelli non sostenibili dai conti di Roma e Madrid.

A Milano soffrono tutti i titoli ciclici, ovvero quelli che risentono maggiormente dell’andamento generale dell’economia. Banche, industriali e costruzioni in primo luogo. Male la galassia Agnelli, con Fiat (-7,07% a 3,708 euro), Fiat Industrial (-7,07% a 5,65 euro) e la controllante Exor (-5,97% a 14,18 euro). Perdono anche Mediolanum (-7,16%), Generali (-5,2%), Pirelli (-5,06%), Impregilo (-5,61%), Mediaset (-5%), Telecom Italia (-4,96%), A2A (-4,79%) ed Enel (-5,51%).

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