Città del Vaticano, 15 set. (LaPresse)- “Affidarsi a Gesù come Maria: Qualsiasi cosa vi dica, fatela”: questo il tema del messaggio del Papa per la 24.ma Giornata mondiale del malato, diffuso oggi, memoria della Beata Vergine Maria Addolorata. Al centro del documento pontificio, il racconto evangelico delle nozze di Cana, definito dal Papa ‘icona della Chiesa’. Le celebrazione centrale della Giornata mondiale del malato si terrà l’11 febbraio 2016 a Nazareth. “Perché proprio a me?”: il messaggio del Papa risponde a questo interrogativo che la malattia, “soprattutto quella grave”, suscita nel cuore di chi soffre. Una domanda che “scava in profondità”, mentre l’esistenza umana entra “in crisi” e si ribella.

Potrebbe essere facile, allora, cedere a “la tentazione della disperazione” e “pensare che tutto è perduto”, ma è proprio in questi momenti che “la fede in Dio rivela tutta la sua potenzialità positiva”. La fede, infatti – spiega il Papa – non fa sparire la malattia o il dolore, ma ne offre una chiave di lettura con cui si può scoprire “il senso più profondo di ciò che si vive”. E questa chiave, continua il Pontefice, ce la consegna Maria, Madre di Dio, “esperta della via” per arrivare più vicini a Gesù.

Il Papa ricorda le mamme al capezzale di figli malati, i figli che curano i genitori anziani, i nipoti che restano accanto ai nonni: tutti loro si affidano alle mani della Madonna. Cosa chiedere, dunque, per i nostri cari che soffrono? La salute, certo, scrive Papa Francesco, perché Gesù stesso ha manifestato il Regno di Dio attraverso le guarigioni. Ma anche “qualcosa di più grande”: “chiediamo una pace, una serenità della vita che parte dal cuore e che è dono di Dio”.

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