Roma, 20 lug. (LaPresse) – "Dove mancano sacerdoti e diaconi, il Vescovo diocesano, previo il voto favorevole della Conferenza Episcopale e ottenuta la licenza dalla Santa Sede, può delegare dei laici perché assistano ai matrimoni". Lo si legge nel il nuovo documento della Congregazione per il Clero sulla 'La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa'.

Il vescovo, a suo prudente giudizio, "potrà affidare ufficialmente alcuni incarichi ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici, sotto la guida e la responsabilità del parroco, come, ad esempio: La celebrazione di una liturgia della Parola nelle domeniche e nelle feste di precetto, quando "per mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica". Si tratta di una eventualità eccezionale, a cui fare ricorso solo in circostanze di vera impossibilità e sempre avendo cura di affidare tali liturgie ai diaconi, qualora siano presenti; L’amministrazione del battesimo, tenendo presente che «ministro ordinario del battesimo è il Vescovo, il presbitero e il diacono» e che quanto previsto costituisce un’eccezione, da valutarsi a discrezione dell’Ordinario del luogo e la celebrazione del rito delle esequie".

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