Torino, 7 gen. (LaPresse) – E’ giallo sull’omicidio di un uomo di 39 anni a Torino. Pietro Tevere, con precedenti per truffa e furti, è stato ritrovato senza vita nel bagagliaio della sua auto. L’uomo era scomparso ieri sera. Uscito nel pomeriggio con l’auto della suocera, non aveva più fatto ritorno a casa. I parenti ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri, che avevano identificato la cella a cui si agganciava il segnale del tuo telefonino nei pressi dell’imbocco dell’autostrada Torino-Milano. A trovare il corpo sono stati la moglie, il cognato e il suocero, che si erano messi a setacciare l’area, aiutando i carabinieri. Quando hanno visto la vettura, che si trovava proprio a poche centinaia di metri dal comando dei militari di corso Vercelli, hanno chiamato il parente al telefono e, sentendo provenire dall’auto il suono della suoneria del cellulare, hanno rotto il vetro e scoperto il corpo. Ad aprire poi il portello del portabagagli sono stati i vigili del fuoco. L’auto è stata chiusa dall’esterno e non sono state trovate le chiavi.

Sul posto è intervenuto il medico legale Roberto Testi. La testa presenta lesioni davanti e dietro, ma non è chiaro se si tratti di colpi di arma da fuoco. A stabilirlo sarà l’autopsia che sarà eseguita lunedì. Tevere, che abita a pochi chilometri di distanza, in via Cogne, fu protagonista di una truffa da 450mila euro nel 2009. Lavorava come portinaio in un condominio e riuscì a raggirare un ex bancario di 74 anni, che gli aveva chiesto una mano per dei lavori di ristrutturazione. Tevere gli aveva fatto credere che, dal momento che aveva pagato i lavori in nero, era scattata un’inchiesta nei suoi confronti. In precedenza aveva già accumulato qualche precedente per furto. Viveva di lavori saltuari. Ultimamente risultava lavorasse come addetto per un’agenzia di pompe funebri.

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