Ieri l'omicidio sul Ponte Vespucci. Contestato anche il sindaco Nardella

Ancora un giorno di tensione per la comunità senegalese di Firenze, che si è ritrovata sul Ponte Vespucci, teatro ieri dell'efferato omicidio di Idy Diene, ambulante di 54 anni freddato dalla pistola del tipografo sessantacinquenne Roberto Pirrone, che avrebbe sparato a caso, sostiene, al fine di essere arrestato, dopo aver scartato l'idea del suicidio. Ieri la protesta spontanea di una cinquantina di connazionali della vittima, che non credevano al movente casuale, è sfociata in danneggiamenti per le vie del centro cittadino.

La comunità senegalese fiorentina era già stata duramente colpita il 13 dicembre del 2011, quando l'estremista di destra Gianluca Casseri uccise a colpi di pistola, in piazza Dalmazia, Samb Modou e Diop Mor. Oggi pomeriggio il sit-in sul luogo dell'omicidio di ieri, con alcune centinaia di persone, per lo più senegalesi, oltre a una cinquantina di appartenenti ai centri sociali. Improvvisamente, all'arrivo del sindaco di Firenze Dario Nardella, che era stato invitato a partecipare al presidio dai rappresentanti della comunità senegalese, è esplosa la contestazione. Nardella è stato spintonato e insultato, e avrebbe anche ricevuto uno sputo da un giovane di area antagonista. Gli uomini della Digos hanno allontanato i più facinorosi, mentre il sindaco ha lasciato il sit-in.

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