Milano, 24 mag. (LaPresse) – I pm milanesi hanno trovato dei messaggi "minatori" mandati da Alessandro Petrone, ex assessore all'Urbanistica di Gallarate, in provincia di Varese, ad altri politici locali, funzionari comunali in grado di dare il via libera alla modifica del Piano di governo del territorio. L'obiettivo di Petrone, considerato il braccio destro su Gallarate di Nino Caianiello, plenipotenziario di Forza Italia a Varese, sarebbe stato quello di ottenere delle variazioni di destinazione d'uso di un'area alle porte del paese, che da industriale doveva diventare commerciale, in modo tale da permettere la realizzazione di un supermercato Tigros e un parcheggio. "C'è una linea della morte tra me e te", scriveva Petrone a uno dei suoi interlocutori. L'assessore, però, da quanto hanno scoperto i magistrati, utilizzava uno stratagemma per cancellare i messaggi: sul proprio telefono aveva installato l'app 'Signal' che gli permetteva di eliminare i testi compromettenti subito dopo averli inviati. I messaggi, però, erano conservati nei cellulari dei destinatari, dove gli investigatori li hanno trovati. Una copia di quegli scambi è stata prodotta questa mattina nel corso dell'udienza davanti ai giudici del Riesame.

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