Roma, 13 gen. (LaPresse) – Papa Francesco è arrivato oggi in Sri Lanka per una storica visita di due giorni incentrata sulla promozione della riconciliazione sull’isola, che è stata recentemente teatro di una guerra civile dovuta a divisioni etniche. Il Pontefice è atterrato alle 9 ora locale dopo un volo aereo da Roma di quasi dieci ore ed è stato accolto dal neo eletto presidente della Repubblica Maithripala Sirisena, con alcune autorità dello Stato, dall’arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, con i vescovi dello Sri Lanka e un gruppo di fedeli. Dopo l’esecuzione degli inni nazionali e gli onori militari, introdotto dal discorso del presidente Sirisena, il Papa ha tenuto il suo primo discorso. “Sono convinto – ha detto nel suo primo discorso all’aeroporto – che i seguaci delle varie tradizioni religiose hanno un ruolo essenziale da giocare nel delicato processo di riconciliazione e di ricostruzione che è in corso in questo Paese. Perché tale processo avvenga, bisogna che tutti i membri della società lavorino assieme, che tutti abbiano voce. Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie preoccupazioni, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e le proprie paure. Ma soprattutto devono essere pronti ad accettarsi l’un l’altro, a rispettare le legittime diversità ed imparare a vivere come un’unica famiglia. Ogni volta che le persone si ascoltano tra loro umilmente e apertamente, possono emergere i valori e le aspirazioni comuni. La diversità non sarà più vista come una minaccia, ma come fonte di arricchimento. La strada verso la giustizia, la riconciliazione e l’armonia sociale appare ancora più chiaramente”.

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