Sequestrata una caserma di Piacenza. Inchiesta avviata nel 2017. L'Arma sospende i militari coinvolti

Almeno sei carabinieri arrestati – alcuni già in carcere e altri ai domiciliari – e una caserma sequestrata. È lo sconcertante esito di una indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza, avviata tre anni fa, che ha portato alla luce episodi di una gravità inaudita avvenuti nella caserma di via Caccialupo a Piacenza. I reati contestati ai militari arrestati andrebbero dallo spaccio, all'estorsione fino alla tortura.

Tra le ipotesi d'accusa ci sarebbero anche certificazioni fornite da un carabiniere in modo da consentire a spacciatori piacentini di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il lockdown.

"In relazione all'inchiesta che ha interessato carabinieri in servizio a Piacenza, è stata immediatamente disposta la sospensione dall'impiego nei confronti dei destinatari del provvedimento giudiziario, nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico". Lo riporta una nota del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, che poi "conferma totale sostegno all'autorità giudiziaria, sottolineando come i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità".

"Il malavitoso dice: 'No, no, non hai capito. Hai presente Gomorra? Le scene di Gomorra? Guarda che è stato uguale. E io ci sguazzo con queste cose. Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato'". E' quanto emerge dalle intercettazioni, lette in conferenza stampa dalla procuratrice capo di Piacenza, Grazia Pradella. L'inchiesta ha portato anche al sequestro della caserma di via Caccialupo della città emiliana.

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